Omicidio Enna: due armi per un’esecuzione con modalità mafiose, sul posto anche magistrato DDA Caltanissetta

ENNA – Potrebbero essere stati due i sicari che hanno sparato all’ex dirigente comunale di Barrafranca Antonio Zuccala’, 65 anni. Dai primi accertamenti sarebbe emerso che l’uomo e’ stato raggiunto alla testa e all’addome da colpi di fucile e di pistola, mentre era all’interno delle casetta di campagna, nella quale i killer si sarebbero introdotti, anche se non si puo’ escludere che a farli entrare possa essere stato lo stesso Zuccala’. Un delitto che sembra una esecuzione mafiosa, sottolinea chi indaga. Sul posto, oltre al magistrato della procura di Enna e’ intervenuto anche un sostituto procuratore della Dda di Caltanissetta e non si esclude che nei prossimi giorni l’inchiesta possa passare alla Direzione distrettuale antimafia. Si scaverebbe anche nel passato del dipendente comunale in pensione, ma al momento le indagini non escludono alcuna pista e gli inquirenti stanno ascoltando i familiari dell’uomo.
Molto conosciuto a Barrafranca, il centro agricolo ennese dove e’ avvenuto il delitto, Zuccala’ era stato per diversi anni il ragioniere capo del Comune. Da circa un anno e nell’ultimo periodo di servizio era stato responsabile dell’Ufficio per la trasparenza. Sposato e padre di due figli, un architetto ed un avvocato, Zuccala’ non aveva alcun precedente. L’uomo e’ stato ucciso a colpi d’arma da fuoco e a trovare il corpo e’ stato uno dei figlio. I familiari si erano preoccupati non vedendolo rientrare per il pranzo e il giovane si era recato nella proprieta’ di contrada Friddani. Il corpo era all’interno di un casolare.

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