MUSSOMELI – Il valore del castello manfredonico-chiaramontano, gioiello architettonico di medievale memoria e location privilegiata per sceneggiati, documentari, autorevoli convegni, mostre, sfilate? Due milioni di euro. E quello della cinquecentesca torre dell’orologio (ricostruita agli inizi del ‘900) che secolare svetta sul centro storico? appena 300.000 euro, mentre schizza a 3,8 milioni di euro il valore del cinema restaurato da pochi anni.
Emergono queste ed altre curiosità consultando l’atto “Consistenza patrimoniale del Comune”, allegato alla delibera di Giunta del primo febbraio scorso, circa il “Piano di alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare anno 2017-2019”.
Tra gli immobili di maggiore pregio compare il museo di Palazzo Sgadari (2,6 milioni di euro per mq 1.400) e il Palacultura San Domenico (2,6 milioni per 1.180 mq). Ovviamente hanno notevole valore anche le scuole materne, asilo nido, elementari e medie per un totale di oltre 9 milioni di euro, mentre il palazzo comunale che si estende per 615 mq (ma sviluppa ben 13.585 metri cubi) ha un valore di 1,7 milioni di euro. Notevole valore hanno pure il campo sportivo “Nino Caltagirone” (1,8 milioni di euro), e il depuratore di contrada Indovinella (1,8 milioni di euro), così come valgono rispettivamente 1,5 e 1 milione di euro i serbatoi idrici di Contrada Cermano e San Vito.
Ben sotto il milione di euro troviamo il plesso della biblioteca comunale “Paolo Emiliani Giudici” che vale 721.000 €, il Centro diurno per anziani “Francesca Sorce” (754.000 €), il serbatoio medio (785.000 €).
E quindi, via via scendendo di valore, l’ex auditorium (486.000 €), i locali di Casa Rosetta (330.000 euro), la palestra comunale di via Madonna di Fatima (357.000 euro), la palestra di via Olimpia (538.000 €), appunto la storica torre dell’orologio (300.000 euro), l’ex orfanotrofio Sorce-Malaspina (393.000 euro). A questi si sommano altri fabbricati, pozzi trivellati, piazzali e perfino la cappella del cimitero, sommando così un valore patrimoniale di oltre 34 milioni di euro. Tra i beni materiali del Comune vanno ovviamente considerati anche aree e terreni nella sua disponibilità per un totale di oltre un milione di metri quadri.
Di tutti questi beni, continuano ad essere messi in vendita il Campo di Bocce (mq 600 € 115.830), un appartamento (euro 50.000), il capannone di contrada Indovina (€ 100.000), un’area (€. 32.000) per un totale di euro 297.830,00 a cui vanno sommati ulteriori 71.000 euro per piccole particelle di modesto valore “verosimilmente relitti da procedimenti espropriativi per la realizzazione di opere pubbliche e da reflui viari”.(R.M.)