CALTANISSETTA – Il Tribunale di Caltanissetta ha proceduto a unificare i processi che si svolgono davanti allo stesso collegio, nei confronti del giudice Silvana Saguto e di altri 13 imputati con quello nei confronti dell’avvocato Gaetano Cappellano Seminara. Alla richiesta avanzata dal Pm si erano associate tutte le altre parti. E’ quanto e’ stato deciso nel corso dell’udienza celebrata ieri, mercoledì 31 gennaio. Al centro la gestione del beni sequestrati e confiscati alla mafia. Inoltre il presidente Andrea Catalano ha ammesso la costituzione parte civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero della Giustizia, dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e destinazione dei beni confiscati alla criminalita’ organizzata, della Regione siciliana e del Comune di Palermo. Sul banco degli imputati, oltre all’ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, l’amministratore giudiziario Nicola Santangelo, il padre della Saguto, Vittorio, il marito Lorenzo Caramma e il figlio Emanuele, il funzionario della Dia, il Tenente Colonnello Rosolino Nasca, i docenti universitari Roberto Di Maria e Carmelo Provenzano, la moglie e il collaboratore di Provenzano, Maria Ingrao e Calogera Manta, l’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, l’amministratore giudiziario Aulo Gigante, l’ex giudice della senza misure di prevenzione Lorenzo Chiaramonte e l’amministratore giudiziario Walter Virga.