Da qualche giorno ha avuto inizio la quaresima: da mercoledì, segnalato con una espressione che ne evidenzia la particolarità: mercoledì delle ceneri. Si benedicono le ceneri e si impongono sul capo per ricordare , quasi plasticamente, che tutti faremo la stessa fine e diverremo cenere. Così con questo rito vistosamente inusuale nella liturgia, inizia la quaresima. Credo che sia decisamente importante rimarcare questo dato: è iniziata la quaresima. L’errore, o il male peggiore che può capitare, a riguardo, è questo : non dare importanza a questo periodo così chiamato. Solo così ci si può impegnare : è quaresima e dobbiamo fare qualcosa di diverso, di particolare. Un pensiero, come un chiodo fisso che non deve lasciarci indifferenti e senza la coscienza di un preciso impegno. Ma che fare ? I suggerimenti ci verranno dalla liturgia. Basta ascoltarla e viverla. Intanto prendiamo nota come la Chiesa ci vuole disporre a vivere la quaresima. E’ strano che la Chiesa, la cui missione è, anche e soprattutto, quella di diffondere difendere la pace, usa un linguaggio “ guerresco”. ( Sul piano spirituale ) Ecco il profeta : Suonate il shofar ( la tromba degli ebrei che convocava il popolo alla guerra) , radunate l’assemblea ; Ecco la preghiera : “ iniziamo un cammino di conversione per affrontare vittoriosamente, con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male.“ Poi il Vangelo : ci propone Gesù che nel deserto affronta, per quaranta giorni satana. ( quindi combatte contro la forza della tentazione diabolica ) Non dobbiamo stentare a capire che , in questo modo, la chiesa ci vuol ricordare che i cristiani siamo chiamati a disporre il nostro spirito ad affrontare il male e combatterlo energicamente. Il male non è qualcosa di astratto ma diventa: ingiustizia verso i propri dipendenti , gelosia tra amici e vicini e parenti, maldicenza diffusa e ingiustificata, pretesa di sentirsi perfetti e migliori degli altri, durezza di cuore incapace di perdono, negligenza negli impegni religiosi, poco e nessun interesse alla Parola del Signore che guida i nostri passi nel sentiero della conversione, cioè cambiamento degli atteggiamenti di vita sbagliati. Non apprezzare il valore della eucaristia, sia come celebrazione della messa, sia come Comunione. Questo è un rischio più ricorrente e dannoso spiritualmente. E’ certo che il diavolo ci vorrà spingere a trasgredire e dimenticare. Ma qui sta il combattimento che diventa cioè determinazione a dire : non è la vanità, non è il piacere dell’illecito, non è l’avidità delle cose terrene che interessano di più, ma un rapporto più intimo e sincero con il Signore con la preghiera e nutrendosi del suo corpo-Eucaristia, che ci dà la forza di affrontare “vittoriosamente il combattimento contro lo spirito del male”. Non di solo pane vive l’uomo.
“E sedutosi… li ammaestrava”: Non di solo pane… (di don Salvatore Callari)
Lun, 19/02/2018 - 07:00
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