Salute

“E sedutosi… li ammaestrava”: Non di solo pane… (di don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

“E sedutosi… li ammaestrava”: Non di solo pane… (di don Salvatore Callari)

Lun, 19/02/2018 - 07:00

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Da qualche giorno ha avuto inizio la quaresima: da mercoledì, segnalato con una espressione  che ne evidenzia  la particolarità:  mercoledì delle ceneri. Si benedicono  le ceneri e si impongono sul capo per ricordare , quasi plasticamente,  che tutti  faremo la stessa fine e diverremo cenere. Così con questo  rito vistosamente inusuale nella liturgia, inizia la quaresima. Credo che sia decisamente  importante rimarcare questo dato: è iniziata la quaresima. L’errore, o il male  peggiore che può capitare, a riguardo,  è  questo : non dare importanza a questo periodo così chiamato. Solo così ci si può impegnare : è quaresima e dobbiamo fare qualcosa  di  diverso, di particolare. Un pensiero, come un chiodo fisso che non deve lasciarci indifferenti e senza la coscienza di un preciso impegno.  Ma che fare ?  I suggerimenti ci verranno dalla liturgia. Basta  ascoltarla  e viverla.  Intanto prendiamo nota come la Chiesa ci vuole disporre a vivere la quaresima. E’ strano che la Chiesa, la cui missione è, anche e soprattutto, quella di diffondere difendere la pace, usa un linguaggio “ guerresco”.  ( Sul piano spirituale )  Ecco il profeta :  Suonate il shofar ( la tromba degli ebrei che convocava il popolo alla guerra) , radunate l’assemblea ; Ecco la preghiera : “ iniziamo un cammino di conversione per affrontare vittoriosamente, con le armi  della penitenza il combattimento contro lo spirito del male.“ Poi il Vangelo : ci propone Gesù che nel deserto affronta, per quaranta giorni  satana. ( quindi combatte  contro la forza della tentazione  diabolica )  Non dobbiamo stentare a capire che , in questo modo,  la chiesa ci vuol ricordare che i cristiani siamo chiamati a disporre il nostro spirito ad affrontare  il male e combatterlo energicamente. Il male  non è qualcosa di astratto ma diventa: ingiustizia verso i propri dipendenti , gelosia  tra amici e vicini e parenti, maldicenza diffusa e ingiustificata, pretesa di sentirsi perfetti e migliori degli altri, durezza di cuore incapace di perdono, negligenza negli impegni religiosi, poco e nessun interesse alla Parola del Signore che guida i nostri passi nel sentiero della conversione, cioè cambiamento degli atteggiamenti di vita sbagliati. Non apprezzare il valore della eucaristia, sia come celebrazione della messa, sia come Comunione. Questo è un rischio più ricorrente e dannoso spiritualmente. E’ certo che il diavolo ci vorrà spingere a trasgredire e dimenticare. Ma qui sta il combattimento che diventa cioè determinazione a dire : non è la vanità, non è il piacere dell’illecito, non è l’avidità delle cose terrene  che interessano di più, ma un rapporto più intimo e sincero con il Signore con la preghiera e  nutrendosi del suo corpo-Eucaristia, che ci dà la forza di affrontare “vittoriosamente il combattimento contro lo spirito del male”. Non di solo pane  vive l’uomo.