costretta a prendere la nave e ad abbandonare Zara, attraversando un Adriatico tempestoso ed agitato, per mettersi in salvo ad Agrigento. Proprio ad Agrigento, qualche anno dopo, presso la locale “colonia estiva” avrebbe incontrato, ormai esuli e ridotti in povertà, molti di quei giovani benestanti conosciuti a Zara: comprendendo così, in quell’occasione, la gravità di quanto era accaduto. Queste parole hanno commosso la signora Bruno che, dopo avere ringraziato la Dirigente per l’invito, i docenti tutti, gli allievi presenti ed il prof. Giuseppe La Placa, che ha contribuito ad organizzare l’iniziativa, ha cominciato il racconto della propria storia parlando del paradosso in cui si è trovata in quegli anni. Ha detto: “…durante la guerra, anche quando bombardavano, non avevo mai avuto paura. Con i miei familiari ci recavamo presso il rifugio antiaereo e, abbracciata a mio padre, attendevo la fine dei bombardamenti. Il vero dramma iniziò alla fine della guerra, quando i “titini” invasero Fiume…”. In quei giorni il padre venne portato in Questura per accertamenti, successivamente incarcerato e dopo alcuni giorni di lui si perse ogni traccia. A questo punto è seguita la proiezione del docu-film che ha ripercorso proprio quei giorni dolorosi vissuti dalla signora Bruno e dalla sua famiglia a Fiume, fino alla notizia della morte del sig. Luigi Bruno. Quel giorno dolorosissimo, la piccola Anna Maria giurò a sé stessa ed alla madre che avrebbe fatto di tutto per scoprire la verità sulla morte del padre e soprattutto per far sì che non si dimenticasse. Dopo circa 60 anni di ricerche, sollecitazioni, lettere al Ministero e battaglie, la Signora Bruno ha ottenuto il tanto desiderato riconoscimento da parte dello Stato Italiano, per il padre e per tutte le vittime delle “foibe” con l’istituzione del “giorno del ricordo”, nel 2004. Successivamente, in data 08 febbraio 2006, è stata
convocata presso il Quirinale dal Presidente Ciampi che l’ha insignita di una medaglia commemorativa e le ha consegnato una pergamena in memoria del padre Luigi. Medaglia che la signora ha mostrato ai presenti con grande orgoglio. La Dirigente, rivolgendosi agli alunni, ha ribadito il grande valore simbolico delle medaglie, ben compreso dagli uomini di un tempo che con fierezza esibivano quelle conquistate con il loro impegno civile e militare. La stessa ha citato un brano di Cesare Pavese che narra delle brutture della guerra e dello strazio delle morti e delle uccisioni evidenziando che “…ogni guerra è una guerra civile: ogni caduto somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione…” Ha concluso l’incontro la signora Anna Maria Bruno riferendo anche del riconoscimento ottenuto dal Comune di Caltanissetta, qualche anno fa, che ha dedicato una via al proprio padre, cittadino nisseno, in ricordo del suo sacrificio.