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Una bella storia: Carmelo Palumbo, un piccolo grande pizzaiolo down nell’entroterra siciliano

Redazione

Una bella storia: Carmelo Palumbo, un piccolo grande pizzaiolo down nell’entroterra siciliano

Gio, 28/12/2017 - 01:34

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Di recente la pizza napoletana è diventata patrimonio culturale dell’Unesco. Un titolo meritato per un’icona in grado di rappresentare l’Italia in ogni parte del mondo. Tuttavia, la storia che regala questo Natale è veramente di quelle incredibili e arriva dalla Sicilia, e più precisamente da Butera, piccola cittadina a pochi chilometri da Gela. Una storia che, nella sua semplicità, non può non emozionare e coinvolgere chi la legge. Anche perché, se da una parte diventare campione europeo di pizza classica per la categoria Cadetti è già un titolo di merito importante, lo è ancor di più se si pensa che a conseguirlo è stato un ragazzino di 11 anni, Carmelo Palumbo, pizzaiolo down buterese che, nell’Hotel Venus di Augusta, ha sbaragliato la concorrenza conquistando un titolo che sembrava davvero impensabile alla vigilia della competizione. Un titolo che Carmelo ha vinto preparando la sua specialità per eccellenza: la pizza margherita con acciughe.

Una specialità che a lui riesce benissimo e che ha impressionato parecchio la giuria che ha deciso di fregiarlo del titolo europeo. Carmelo ha preparato l’impasto con ben 72 ore di maturazione in frigo della pasta con temperatura tra 0 e 4 gradi. Ne è uscita fuori una prelibatezza assoluta per il palato di una giuria che gli ha attribuito 431 punti per il gusto, 456 per l’abbinamento e 423 per la cottura per un totale di 1310 punti su 1500. Per lui un successo emozionante nonostante in mezzo alle pizze ci sia nato e cresciuto. Suo padre Daniele, infatti, insieme alla moglie Emanuela gestisce una pizzeria a Butera nel centro storico. Loro, i genitori, sono orgogliosi del loro Carmelo: <Quando nostro figlio è nato – hanno raccontato – avevamo una pizzeria da asporto in Piazza Europa a Butera bassa e nostro figlio, sin da piccolo, ha manifestato una passione incredibile per la pizza>.

Una passione che ha condiviso con il padre che gli ha insegnato i trucchi del mestiere. Trucchi che Carmelo ha appreso in maniera incredibile. <Lui è nato per la pizza – hanno proseguito i genitori – basta vederlo all’opera per capire quanta passione ed entusiasmo ci mette nel fare le pizze; e gli riescono benissimo perché cura ogni particolare, dall’impasto alla cottura, non gli sfugge il benché minimo particolare>. Per altro, Carmelo pratica anche la pizza freestyle, cioè la pizza acrobatica mettendo in mostra doti notevoli. I genitori hanno inteso ringraziare la Scuola Italia Malta del presidente Giuseppe Paolini che ha organizzato l’evento <Per avergli permesso di partecipare e di essere trattato alla pari con tutti gli altri giovani>. Insomma, un autentico talento pizzaiolo che ad Augusta ha vissuto la sua consacrazione più bella con il titolo europeo di pizza classica Cadetti. <Per noi – hanno rilevato i genitori – vederlo all’opera mentre fa la pizza è una gioia immensa; la nostra pizzeria l’abbiamo aperta per lui e per la sua unica, grande passione chiamata pizza>. Nel frattempo, tuttavia, Carmelo non s’è certo fermato al titolo europeo. Qualche settimana fa ha acquisito la certificazione di istruttore di pizza. Il piccolo pizzaiolo down buterese l’ha ottenuta seguendo un apposito percorso di formazione assieme al padre Daniele ad Avola. Il corso è stato tenuto da istruttori della Scuola Italia Malta del presidente Giuseppe Paolini. Un percorso di formazione basato non solo sull’abilità nel riuscire a fare la pizza, ma anche sulla preparazione degli impasti, sulla scelta degli ingredienti e sulle modalità da seguire per la realizzazione delle pizze.

Per Carmelo Palumbo un riconoscimento significativo, considerato che, oltre ad acquisire la certificazione, ha anche ottenuto il titolo di socio onorario della Scuola Sicilia Malta. Un titolo, quello di istruttore, che come ha confermato suo padre Daniele, Carmelo vuol spendere da subito per una nobile causa: <Vogliamo trasmettere anche agli altri la nostra passione per la pizza, ed in particolare alle persone disabili che, come mio figlio Carmelo, hanno bisogno di esperienze e motivazioni e che, grazie ad una esperienza formativa come questa, potrebbero acquisire conoscenze, competenze e capacità che potrebbero servirgli in prospettiva di una loro integrazione nella società>. Carmelo e suo padre Daniele hanno così manifestato la volontà di organizzare gratuitamente, magari anche nella loro pizzeria che si trova nel centro storico di Butera, un corso di pizza a favore di persone disabili con il rilascio di un attestato di frequentazione a favore di chi lo frequenterà. Una prospettiva che ha entusiasmato sua madre Emanuela: <A noi farebbe un gran piacere poter formare persone disabili per fargli acquisire un attestato di pizzaiolo; Carmelo ci ha insegnato che la disabilità non è un ostacolo ma può e deve diventare una risorsa; l’importante è lottare e crederci>. Insomma, una famiglia davvero speciale, quella di Daniele Palumbo che a Butera gestisce la Pizzeria Regina Margherita e la cui passione per la pizza è diventata un comun denominatore che ha permesso a Carmelo di crearsi spazi importanti di integrazione e futuro lavorativo e ai genitori di prendersi soddisfazioni significative. E Carmelo? Lui continua a preparare le pizze con la sua solita abilità e maestria, un autentico professionista di appena 11 anni che riesce a deliziare i clienti con le sue pizze dai tanti gusti e varianti. Una storia davvero unica nel suo genere.

E se la pizza napoletana è riuscita ad ottenere dall’Unesco il suo atteso riconoscimento come patrimonio dell’umanità, quella buterese della famiglia Palumbo è una pizza altrettanto speciale, in quanto costituisce un patrimonio di umanità e che, forse, proprio per questo meriterebbe anch’essa un riconoscimento non solo per l’incredibile bravura di Carmelo a fare pizze, ma anche per la grande capacità di papà Daniele e mamma Emanuela di credere che, attraverso una pizza, sia possibile magicamente creare un mondo semplice e genuino attorno al quale costruire un futuro anche per il loro piccolo grande pizzaiolo.

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