CAPO D’ORLANDO – Partita vibrante, accesa, che sembrava nel finale avviata verso l’esito favorevole ai padroni di casa. Iniziamo dalla fine, da quando eravamo già pronti a forgiare il titolo per celebrare il successo degli orlandini, con 144 secondi da giocare ed un rassicurante +10. Invece Shields torna a -8, Gutierrez fa -6 a 40 secondi dalla sirena, Sutton poi ci aggiunge un gioco da tre punti, -3. Di Carlo invoca il “necessario” timeout: a 15 secondi dalla sirena, Trento rialza temibilmente la testa ed il prevedibile copione degli ospiti pronti al pressing asfissiante per tentare il tutto per tutto è quasi certezza. Sulla rimessa però il gladiatorio Wojciechowski incornicia una serata splendente con 2/2 dalla lunetta. Torna in attacco Trento, Maynor prende il rimbalzo e “combatte” con Gutierrez: scintille tra i due mentre la terna fischia palla a due. Che è di Trento per il possesso alternato, con Gomes che segna la tripla sulla sirena ma non scalfisce la vittoria dell’Orlandina, 82-80.
Adesso riavvolgiamo il nastro e ricominciamo dall’inizio. Dall’esordio di Eric Maynor, che dimostra le sue qualità, che regala al magmatico pubblico del PalaFantozzi cinque triple da urlo. Dalla statistica della Dolomiti Energia Trentino sempre vincente, “bestia nera” (fino a oggi mai sconfitta in Serie A) e dal ritorno a casa dei siciliani che non giocavano al PalaSikeliArchivi in campionato dal 5 novembre.
E, ci sia consentito ricordare anche della “prima” de “Il Fatto Nisseno” come media partner dell’Orlandina, in quest’asse, sempre più robusto, costruito con Caltanissetta. Dapprima con l’ingresso in società del vulcanico nisseno Giovanni Russo come Direttore Marketing, poi con l’arrivo della PFE S.p.a., azienda leader nazionale nissena, tra gli sponsor di questo sodalizio cestistico siciliano di A1 che quest’anno scrive anche una magica pagina sportiva legata alla partecipazione alla Basketball Champions League. (Ndr. La redazione ringrazia il presidente Enzo Sindoni e Giovanni Russo per l’accoglienza che ci hanno riservato: davvero perfetta.)
I trentini non sono pronti al ruolo di vittime sacrificali, seppur con tre vittorie all’attivo, sono sempre i protagonisti della finale scudetto della scorsa stagione ed adesso possono contare sui rientranti Gutierrez e Shields. Nota di plauso per quei trenta trentini (…scusate l’inevitabile assonanza) scesi in Sicilia a sostenere le Aquile.
La cronaca. Ed è subito…agonismo feroce. Trento stacca più convinta dai nastri di partenza, 3-7 ma Capo ha delle buone medie di tiro e riprende la guida del punteggio, con Shields e Silins a tenere il passo. Maynor per i baniamini di casa guida la riscossa e la sua seconda tripla firma il primo sorpasso,13-11. Isolani pimpanti e vigorosi che gestiscono le danze, anche grazie ai lampi di di Arnoldas Kulboka, Primo quarto 21-18.
Attacchi che stentano e difese che mordono, sono i segni distintivi del secondo periodo. Orlandina che schiaccia un pisolino e trentini che piazzano un mortifero 14-0, Sinis letale da fuori 4/6. Secondo quarto 34-40 e il gremito PalaFantozzi sgomento.
Si riprende con l’Orlandina che difende con la zona e che mostra i muscoli. Albinegovic è un cecchino, Ikoklev smista, la squadra riprende quota trova punti ed inaridisce le fonti di gioco avversarie, break da 10 a 0. Maynor “ritorna” sul parquet e tira fuori due triple da distanza siderale: servito prima il pareggio e poi il sorpasso. Terzo quarto 60-55.
Chiusura col botto, punto a punto, senza respiro. Maynor (chiuderà con lui 17 punti, 5/8 da tre, 3 assist e 4 rimbalzi) sempre più protagonista, Wojciechowsk “caldo”. 70-65 intorno a 300 secondi dalla conclusione. Poi ancora il polacco e Ikovlev marcano il più 10 Orlandina con 144 secondi da giocare, che ci riportano all’esplosivo finale che vi abbiamo raccontato all’inizio.
In sala stampa Di Carlo, rauco ma soddisfatto, sottolinea: “Sapevamo sarebbe stata una partita molto dura ma abbiamo fatto delle ottime cose. Trento non muore mai ed anche questa sera lo ha dimostrato. Per vincere abbiamo dovuto sudare tanto. Per noi è speciale, l’Orlandina non aveva mai battuto Trento. Maynor ha immediatamente dato qualità alle giocate della nostra squadra, ma devo sottolineare l’atteggiamento, l’attaccamento alla maglia che tutti i ragazzi ci hanno messo. Senza rilassarci, martedì abbiamo il Riesen Ludwigsburg. , vincere significherebbe riaprire il discorso del girone in Europa. Quello che oggi mi ha fatto più piacere è stata la voglia di passarci la palla, le statistiche parlano di 19 assist, questo significa che la squadra ha fatto in modo di prendere sempre il miglior tiro possibile.
Inserire un giocatore come Maynor e sfruttare Atsur come appoggio ci porta ad avere grande beneficio da due giocatori molto intelligenti. Siamo a 4 vittorie a 6 giornate dalla fine del girone di andata e chiedo ai tifosi di essere collaborativi e di credere in noi, che puntiamo con fiducia alla zona playoff”.
Al termine della conferenza stampa (riportata integralmente nel video sottostante) foto con il coach Di Carlo per immortalare la “prima” de Il Fatto Nisseno come media partner dell’Orlandina; da sinistra: Donatello Polizzi, l’editore de Il Fatto Nisseno Michele Spena, l’allenatore dell’Orlandina Gennaro Di Carlo e il direttore Marketing dell’Orlandina Giovanni Russo.
Betaland Capo d’Orlando – Dolomiti Energia Trentino 82-80 (21-18, 34-40, 60-55)
Betaland Capo d’Orlando: Gio. Galipò ne, Alibegovic 9 (1/2, 2/3, 1/2 tl), Maynor 17 (1/4, 5/8), Ihring ne, Atsur 4 (2/3, 0/3), Kulboka 12 (3/3, 1/5, 3/3 tl), Laganà ne, Delas (0/2), Gia. Galipò ne, Wojciechowski 27 (9/11, 0/2, 9/10 tl), Ikovlev 13 (4/6, 1/5, 2/2 tl), Donda ne. All: Di Carlo
Dolomiti Energia Trentino: Franke ne, Sutton 16 (6/11, 1/3, 1/1 tl), Silins 19 (2/5, 5/10), Czumbel ne, Forray 12 (5/7, 0/2, 2/2 tl), Conti ne, Flaccadori 7 (2/4, 1/4, 0/2 tl), Gutierrez 5 (2/5, 0/1, 1/1 tl), Gomes 7 (2/3, 1/6), Behanan 4 (2/4, 0/1), Lechtahler ne, Shields 10 (4/8, 0/2, 2/2 tl). All: Buscaglia