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I pensieri di Michele: un uomo che ha saputo regalare emozioni

Redazione 1

I pensieri di Michele: un uomo che ha saputo regalare emozioni

Mer, 27/12/2017 - 23:31

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Siamo soli in mezzo
a tanta gente
in un oceano di silenzi
cerchiamo
ma non troviamo
che pezzi luminosi
rimpiangendo
la gente che
aveva voglia
di raccontarsi
accanto ad un fuoco
tra sogni e fantasie
ballando ridendo
giocavamo con la realtà

(Michele Giambra)

CALTANISSETTA – C’è un grammofono che suona nella grande stanza arredata con tanti oggetti,la voce di Frank Sinatra che canta “My foolishheart” un 78 giri in vinile giragira senza fermarsi. Seduto su una poltrona di pelle verde Tiffany, ci sta un signore sorridente, ha gli occhi buoni ed un bagaglio immenso di cose da raccontare, 70 anni di vita tra musica, viaggi, luoghi, gente e storie ascoltate.
Michele Giambra è colui che portò la musica da vendere in città con il negozio più fornito e più conosciuto che ha visto crescere intere generazioni:“Pop Music”. Adesso ha deciso dopo nove anni di silenzio e varie vicessitudini personali tra le quali anche un’operazione a cuore aperto, di tornare sulla scena riaprirsi al mondo, agli amici ed ai suoi clienti vecchi e nuovi. Ha deciso di aprire un temporary shop, un negozio a tempo che si chiama “Vecchi ricordi”. Ogni singolo pezzo che si trova tra le mura di quella che fu l’ultima sede di “Pop Music”racconta un pezzo di vita, un viaggio, un incontro. Sono oggetti comprati qua e la per il mondo. ”Mi mancava il contatto con la gente – dice- ho sempre avuto un rapporto empatico con i miei clienti e con alcuni siamo diventati anche amici, ricordo i regali a Natale gli auguri per i compleanni.” Ci facciamo due tè. Lui si siede proprio accanto alla mia poltrona e comincia a raccontare la sua vita, una sorta di biblioteca della memoria ordinata come è ordinato il negozio ogni cosa a suo posto. La sua vita come filo conduttore di un viaggio attraverso mezzo mondo dall’Europa all’America fino a Cuba . “Sono stato quattro volte a Londra, la prima volta avevo paura di scoprire un mondo nuovo, ma poi me ne sono innamorato- sorride- ascoltavo tutta la musica più quotata, le tendenze e portavo qui tutte le novità.” Il negozio aperto negli anni ’70 sino al 2009 è stato anche luogo di ritrovo per appassionati e non solo, infatti Michele Giambra ha anche educato alla musica, all’ascolto della musica. Un amore sconfinato per Mina che gli è valsa una partecipazione ad una trasmissione di Paolo Limiti.

Ma la ribalta nonostante un’apparente timidezza è stata sempre frequentata con i “Condors” un gruppo musicale del quale è stato il front man. Per festeggiare i suoi 50 anni ha invitato tutti gli amici a teatro ed è stata organizzata una grande festacon i gruppi musicali della città. Anche lui è passato dai microfoni di Radio CL 1 con una trasmissione che ha curato per un anno ed è stato un antesignano dei più contemporanei DJ. L’esperienza da disk jockey in discoteca da China. “Mi piaceva mettere musica in discoteca, ma ho smesso subito perché non mi piaceva fare troppo tardi la notte perché l’indomani dovevo andare a lavorare, ad aprire il negozio –racconta-.“Ha attraversato tutti i periodi più belli della musica, gli anni settanta Woodstock, Stevie Wonder, Helton John. “Ho avuto il coraggio di prendere la confezione completa del concerto di Woodstock, 4 dischi, forse troppi, ho pensato che sarebbe stato veramente difficile venderli ed invece è stato un boom, oggi che conosciamo la storia viene da sorridere, ma allora era un’incognita.” Ci sono in un angolo due grandi lumi di terracotta, bellissimi perfettamente intarsiati, in pieno stile tunisino intatti, Michele li ha portati in macchina da Tunisi sino a casa, stessa cosa per un tavolinetto basso in metallo lavorato. “Questo è già venduto –dice orgoglioso- lo ha comprato una signora che vive in questo palazzo.”

Diciannove viaggi in Tunisia ogni estate prima della primavera araba, che hanno lasciato ricordi anche attraverso gli oggetti, i tappeti, gli arazzi. “Ho metabolizzao l’idea di lasciare dei pezzi della mia vita agli altri, sono più contento di sapere dove andranno, tutta questa roba sarebbe finita da un rigattiere almeno prenderà nuova vita, rivivrà a casa degli altri.” I musicisti che ha incontratosono stati tanti ma non ha mai chiesto un autografo da Noa a Franco Battiato e poi ancora Gino Paoli, Lucio Dalla. “Sono sempre stato molto riservato e nonostante ho incontrato grandi musicisti anche quando le case discografiche invitavano alle cene ai meeting non mi sono mai avvicinato per chiedere l’autografo -afferma- anche quando Noa è stata tutto il pomeriggio a firmare le copie del suo cd in negozio alla fine l’ho salutata e non ho fatto neanche una foto.”Non cambierebbe niente della sua vita, lo ripete più volte durante tutta la chiacchierata, felice, sembra essere un uomo realizzato negli affetti, nella vita, pacificato.” Ho avuto qualche delusione di amicizia nel corso degli anni, ma per fortuna io dimentico. Se qualcuno si allontana io non lo vado a riprendere. L’amicizia è una scelta non un obbligo.” Figlio di una famiglia di artigiani suo padre faceva il fornaio e per fortuna ha conservato alcuni giornali che i clienti gli portavano per alimentare il fuoco del forno. C’è una rivista in particolare di grande valore storico il Mattino Illustrato che reca in copertina la foto del matrimonio della regina Maria Josè e del re Umberto di Savoia. Ha cominciato a sentire musica già da quando era nella pancia di sua madre, il papà suonava il bengio strumento che aveva conosciuto durante gli anni di prigionia in America. Sull’esempio del padre ha cominciato a lavorare a 22 anni caparbio, deciso, non si è arreso ma da buon imprenditore ha deciso di chiudere prima che la recessione colpisse l’attività cosi come racconta “Internet ha ammazzato il mercato, le vendite scendevano e io presagivo l’arrivo di periodi oscuri, allora ho voluto chiudere prima di essere poi costretto a chiudere per fallimento.”

Da un cassetto tira fuori un altro ricordo della sua vita, un quadretto acquistato a Cuba a la “Bodeguita del Medio” che solo chi sa, prova un brivido a tenerlo in mano. E’ il locale dell’Avana dove nacque il Mojito e dove Hernest Hemingway si sedeva per bere e pensare. Lui è stato pure li, la meta di scrittori poeti ed artisti, questo soltanto basterebbe per scrivere la sua storia. Un uomo semplice, scrive riflessioni di grande sensibilità, ascolta musica, incontra gente “Vecchi Ricordi “è un luogo vivo che conserva splendidi ricordi senza malinconia. Andiamo via lasciando un pensiero in un libricino che ha per copertina una stampa di Klimt, comprato al museo dedicato al pittore Austriaco. C’è una frase tra le tante lasciate a ricordo è quella di un uomo che dice che dopo tanto tempo è tornato in quel luogo che raggiungeva con la bicicletta adesso in auto e con i figli ma l’emozione è stata la stessa. Questo è Michele Giambra un uomo che ha saputo regalare emozioni.

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