Gli amici del salotto culturale “Rosso di San Secondo “sito nell’omonimo teatro, hanno festeggiato il cento trentesimo anniversario della nascita di Piermaria Rosso di San Secondo . Erano presenti, il dottor Nino Correnti, cugino di secondo grado della mamma di Rosso e la pronipote, prof.ssa Maria Antonietta Rosso di Cerami, in rappresentanza del cugino avvocato, Carmelo Rossso di San Secondo, residente a Bergamo e un folto pubblico di amici del dott. Paolo Mandalà.
La professoressa Maria Grazia Trobia docente del liceo classico Ruggero Settimo, che ha fatto il dottorato su Rosso e la sua attivata culturale in Germania, il preside Sergio Mangiavillano e l’attore Giorgio Villa hanno dato un notevole contributo alla conoscenza dello scrittore nisseno. La professoressa Maria Grazia Trobia ha parlato dell ”Altrove” in Rosso, il prof. Sergio Mangiavillano si è espresso brevemente sullo stesso tema, mentre l’attore Giorgio Villa ha letto dei brani dell’opera narrativa di Rosso, ambientati(La banda Municipale) nella nostra città.
È poi intervenuta la professoressa Maria Antonietta Rosso di Cerami, che ha letto un documento, datole dal cugino, Avvocato Carmelo Rosso di san Secondo, residente a Bergamo e che non ha potuto assistere, per impegni improcrastinabili.
Il documento mira a chiarire la genealogia della famiglia Rosso che discendendo dagli Altavilla, si è poi scissa in due rami: I Rosso di San Secondo e I Rosso di Cerami.
“ Il nome “Rosso” è il soprannome che indicava Ugo di Altavilla, vissuto nell’undicesimo secolo, “agnomento Rubeo”, ovvero “soprannominato Rosso”, come scritto in un documento del 1133 , sembra per il colore dei capelli. Era tipico dei Normanni indicare le persone con soprannomi riguardanti caratteristiche fisiche.
Il conte Ugone era figlio di Guglielmo d’Altavilla, il quale era nipote di Ruggero I, re di Sicilia.
Ugone insieme alla madre Galgana, vedova di Guglielmo d’Altavilla, e ai due fratelli Roberto e Riccardo, risiedeva nel famoso castello di Sperlinga, dopo averne rafforzate le fortificazioni. Il soprannome Rosso prevalse su “Altavilla” nella cognomizzazione dei discendenti.
In un periodo intermedio la famiglia veniva indicata come “Rosso di Altavilla “come si desume da certi libri riguardanti Palazzo Corvaja di Taormina che fu pure di loro proprietà.I discendenti compirono gesti di rilevanza storica ed ebbero importanti cariche politiche e rilevanti incarichi diplomatici(Ambasciatori nel 1416 al Concilio di Costanza).
La famiglia Rosso, nel corso dei secoli, ha contratto parentele con diverse famiglie dell’aristocrazia siciliana più antica, come la famiglia Chiaromonte, che possedettero Palazzo Steri di Palermo. I Chiaromonte fondarono la cittadina di Chiaramonte Gulfi .
Enrico fondò la cittadina di Monterosso Almo che prese il nome di Monte Rosso poi Monterosso.
Enrico Secondo , vissuto nel 1200, sposò Elisabetta Ventimiglia, figlia di Francesco I, conte di Geraci.
Il barone di Cerami, Damiano Rosso d’Altavilla , fondò nel 1374 il monastero di San Domenico a Taormina, oggi famoso albergo, inglobandovi la propria residenza.
I principi Cerami erano anche i proprietari di villa Cerami, in fondo a via Crociferi, a Catania, oggi sede della facoltà di giurisprudenza . Queste le notizie fornite dall’avvocato Carmelo Rosso di San Secondo lette dalla cugina ,Maria Antonietta Rosso di Cerami.
Centotrentesimo anniversario della nascita di Rosso di San Secondo festeggiato dagli amici del salotto culturale
Lun, 04/12/2017 - 21:36
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