CALTANISSETTA – Centomila i bambini maltrattati in Italia ogni anno, mille quelli vittime di abusi sessuali. Nel 2016 si è registrato un vero record: sono stati 5.383 i minori vittima di violenza non solo sessuale. Si tratta di circa 15 bambini ogni giorno, in sei casi su dieci di bambine. Un dato che segna un preoccupante +6% rispetto all’anno precedente.
“Dare attenzione e fare attenzione al benessere psico-fisico dei bambini, dei ragazzi e degli adolescenti continua a rappresentare il focus valoriale da diffondere responsabilmente e da condividere con chi opera quotidianamente con i ragazzi” ha affermato Eleonora Indorato pedagogista del Cefpas moderatrice del convegno “Abuso e maltrattamento sui minori il valore della prevenzione” organizzato nell’ambito del Salus Festival e svoltosi nella sede del Consorzio Universitario.
Un incontro che si è aperto con i saluti del direttore del Cefpas Angelo Lomaglio, promotore della manifestazione assieme all’Assessorato regionale alla Salute, e di Alessandro Narbone del consiglio direttivo del Consorzio Universitario.
Vittime di abuso e maltrattamento sono anche i minori stranieri non accompagnati che nel percorso di fuga e di avvicinamento verso l’Italia subiscono violenze , maltrattamenti e torture. Più di 18.000 i minori stranieri non accompagnati presenti nel territorio italiano titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con i minori di cittadinanza italiana o dell’Unione europea.
“ Il Garante regionale in Sicilia – ha affermato Luigi Bordonaro, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza – ha una serie innumerevole di compiti assegnati dalla legge istituiva. In questa fase mi sto dedicando in principal modo della legge 47 ovvero dei minori stranieri non accompagnati che ci assegna all’articolo 11 il compito di selezionare, formare e indicare i tutori volontari che esercitano, secondo la nuova legge, l’azione di tutela in un rapporto uno a uno con il minore straniero in modo che si possano stabilire quelle relazioni tali da garantirgli un progetto educativo per poterlo poi inserire nel contesto sociale”.
“La legge Zamba – ha aggiunto Giovanni Annaloro, consigliere nazionale per gli studi giuridici sull’immigrazione – ha riformato l’istituto della tutela e l’approccio nei confronti dei minori stranieri non accompagnati. L’esodo di numerosi stranieri che stiamo vivendo in questi ultimi anni vede un numero sempre crescente di arrivi di minori senza genitori e parenti. Per la prima volta c’è in Europa una legge organica che cerca di porre rimedio a quelle che erano le lacune legislative in tale ambito”.
L’organizzazione scolastica per la prevenzione dell’abuso e del maltrattamento sui minori, il ruolo del tutore per i minori stranieri non accompagnati dopo la legge Zampa, l’attenzione ai soggetti di particolare vulnerabilità, il trattamento del disturbo post traumatico da stress i temi che sono stati affrontati dai numerosi relatori: Maurizio Gentile coordinatore dell’osservatorio per la dispersione scolastica dell’Ufficio scolastico regionale Sicilia, Salvatore Benfante Picogna dell’ufficio scolastico provinciale, Gabriella Tomai consigliere delle Corte d’Appello, Giovanni Annaloro consigliere nazionale per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), Angela Giganti neuropsichiatra infantile Centro Samifo (Salute migranti forzati), Maria Luisa Benincasa referente del Coordinamento italiano servizi maltrattamento all’Infanzia (Cismai), Giada Maslovarici psicoterapeuta Emdr Italia e Antonella Maganuco psicoterapeuta Asp Caltanissetta.
Salvatore Benfante Picogna in particolare a partire dalla narrazione biografica di Tim Guénard – “Più forte dell’odio”, leggendo alcune pagine tra le più significative, ha sottolineato come il vissuto di ciascuno di noi influenza profondamente il nostro essere e il nostro agire. “Tim Guènard, da bambino abusato, maltrattato, abbandonato – ha affermato – diventa violento e maltrattante a sua volta fino poi, grazie ad incontri fortunati, a diventare un uomo accogliente e protettore di bambini e adulti abbandonati, disabili e bisognosi d’amore”.
“L’intervento a tutela dei minori vittime di violenza e abusi – ha affermato Gabriella Tomai, consigliere della Corte d’Appello – è complesso e non si esaurisce negli interventi di tipo giurisdizionale o processuale. è importante tenere presente che il processo non è di certo la salvezza per il minore vittima ma addirittura a volte un ulteriore momento di vittimizzazione . il minore va tutelato anche dal processo che deve cercare di accertare la verità nel rispetto della condizione del minore che di per sé è una condizione di vulnerabilità. Per far fronte e ai problemi del vulnerabili occorrono una serie di interventi al di fuori dal processo e che provengono dal territorio, dai servizi sociali da un’attenzione preventiva piuttosto che di quella successiva”.
“Un approccio psicoterapeutico efficace e utilizzato tempestivamente – ha affermato Gaia Maslorovic – per la cura del trauma infantile può rappresentare un fattore di protezione preziosissimo per la salute mentale del bambino e dell’adulto che diventerà, fungendo da prevenzione secondaria e terziaria. Dal 2013 l’Organizzazione Mondiale della Sanità indica L’Eye Movement Desensitization and Reprocessing come psicoterapia evidence based per il Disturbo da Stress Post Traumatico”.