PALERMO – “Serve una riorganizzazione scientifica degli enti importanti e con cui abbiamo normalmente a che fare. Serve una rivoluzione gentile, ma radicale e una volta al governo la faremo. Mi sono fatto fare un programma, che ha avuto un consenso largo, dai cittadini che abbiamo coinvolto e che non sarebbero andati a votare, e anche dai nostri alleati”. Lo ha detto il leader di FI Silvio Berlusconi al Teatro Politeama di Palermo. Tra i temi di questo programma “la riforma della giustizia”, “piu’ sicurezza e prima cosa fermare l’immigrazione”, la “pensione minima a mille euro e una pensione alle nostre mamme”, “meno vincoli dall’Europa”, nonche’ “meno tasse, con la flat tax, si paghera’ dalle famiglie e dalle imprese sopra i 12.000 euro, questo abbattera’ l’evasione fiscale. Toglieremo l’imposta sulla prima casa, via l’imposta sulle donazioni e sulle successioni, il bollo auto. Per ridurre le tasse dovremo ridurre le spese dello Stato e chiudere davvero, non come ha fatto Renzi, Equitalia“.
Questo programma “non l’ho fatto io – ha spiegato Berlusconi alla platea del Politeama – ma e’ venuto fuori in un modo nuovo: attraverso una societa’ di sondaggi mi sono fatto indicare per quattro volte consecutive un gruppo di 50-100 persone che avevano dichiarato di non avere votato nelle ultime due consultazioni nazionali e di avere gia’ deciso di non votare nelle prossime. Mi sono messo con loro, ho fatto domande e avuto risposte e nella ultima sessione con 100 non elettori e’ venuto fuori un programma che abbiamo scritto e distribuito e l’ho messo ai voti. Il 92% dei presenti ha detto questo e’ un ottimo programma e’ quello che ci vuole per l’Italia. Ma solo il 52% sarebbero tornati a votare“. E gli altri perche’ no? Per due ragioni fondamentali: la percezione che il loro voto non abbia valore: “Ci sono stati 500 cambi di casacca nell’ultima legislatura”; la non fiducia verso i politici di professione. “E’ venuta fuori una soluzione: immaginiamo che il prossimo Consiglio dei ministri abbia 20 componenti: 12 devono essere protagonisti della vita civile, dell’impresa, delle professioni e della cultura e dell’universita’ e solo 8 politici”. Berlusconi ha detto di averne parlato con gli alleati: “Nel centrodestra c’e’ concordia su come deve essere formato il prossimo governo e sul programma che dovremmo realizzare“. C’e’ la condivisione di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, con qualche eccezione: “La prima voleva piu’ aiuti ai giovani e l’abbiamo fatto; Salvini voleva l’uscita dall’Europa e si sta convincendo anche lui che e’ molto difficile farlo. Sul prossimo Consiglio dei ministri hanno approvato che 12 componenti debbano essere protagonisti della vita civile, dell’impresa, delle professioni, della cultura e dell’universita’, che solo otto siano i politici; di questi si e’ accettato che FI prenda tre ministri, che la Lega ne abbia altrettanti e due FdI“. Questi i punti del programma: “meno tasse, meno Stato, meno Europa, piu’ aiuto a chi ha bisogno piu’ sicurezza per tutti, piu’ garanzie per ciascuno che e’ la riforma della giustizia, che significa anche che come nei Paesi civili chi e’ assolto la finisce qui, senza possibilita’ di appello per il Pm; la differenziazione delle carriere dai giudici ai pm che chiamiamo avvocati dell’accusa. Deve essere cambiata la custodia preventiva, senza una sentenza, si va in galera solo se protagonisti di fatti di sangue, altrimenti interviene l’istituto americano della cauzione“. Poi una modifica della Costituzione: “Basta con questo scempio dei cambi di gruppo in Parlamento: noi vogliamo introdurre il vincolo di mandato”.
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"Faremo rivoluzione, giustizia..." alla P2, piduista Berlusconi!