E’ andata in onda la terza puntata del Format TV Nazionale “Ragazzi Oggi Without Rules” nel canale GOLD TV ITALIA, 128 del telecomando, che consente a quattro ragazzi che si stanno conoscendo dentro il Castello di Magrano di Gubbio (Umbria), di affrontare in ogni puntata argomenti dati dalla produzione. Ragazzi Oggi Without Rules sta riscuotendo un grande successo di ascolti, come conferma la rete, ottenendo una grande fetta di pubblico nel sud Italia; tra le regioni con la percentuale più alta troviamo la Sicilia e Caltanissetta si aggiudica il primo posto tra le città seguita nella classifica nazionale da Palermo, Napoli, Trapani, Roma, Perugia, Milano, Modena.
Il successo è determinato dalla formula: molti personaggi dello spettacolo, insieme ai ragazzi, affrontano argomenti attuali sulla giovane età. Nelle puntate precedenti abbiamo visto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Vescovo di Assisi Domenico Sorrentino, il critico d’arte Vittorio Sgarbi ( che ha augurato ai ragazzi di diventare più ricchi e famosi del trio Il Volo) e nella prossima puntata che andrà in onda domenica prossima alle 19:00 , affronteranno l’argomento del bullismo con l’ex naufraga Mercedesz Henger.
Cirù, giovane nisseno, ha raccontato nell’ultima puntata dedicata all’argomento famiglia, la sua storia di figlio abbandonato, cresciuto con mille difficoltà dalla madre e dai nonni a Caltanissetta. Del padre, racconta Cirù, sa per certezza che vive ancora a Caltanissetta ma che non ha il desiderio di conoscerlo. Vogliamo pubblicare una lettera del giovane Nisseno al padre.
Caro Papà,
mentre leggi queste prime righe, forse starai pensando che ti scrivo per dirti che padre terribile tu sia stato e che dovresti vergognarti di avermi abbandonato. Ma non si tratta di questo. Ti scrivo per dirti che…. ti perdono,si,ti perdono.
Ti perdono per non esserci mai stato, perché il tuo abbandono mi ha reso un ragazzo più forte.
Chissà se ogni tanto mi hai pensato…. Se sono entrato anche per pochi istanti nella tua mente.
Quando ero piccolo mi chiedevano “dov’è il tuo papà?”, rispondevo che non avevo uno, e rispondevo orgoglioso che ho un nonno speciale,che mi insegnato che non si girano mai le spalle, a niente e nessuno. Per questo papà ti perdono, perché il tuo abbandono mi ha permesso di trovare delle altre braccia vicino a me, che mi hanno insegnato ad essere sempre leale con tutti,rispettoso e degno di fiducia.
Ti perdono, perché il tuo abbandono , ha reso mia madre una donna con gli attributi, gli stessi che probabilmente sono mancati a te nel farmi entrare nella tua vita, perché per crescere un figlio e prendersene cura, le palle servono! E ringrazio mamma che mi ha tirato su con mille sacrifici, per non farmi mancare nulla.
A volte ti penso e vorrei averti vicino per farti vedere che quello che sono diventato senza di te.
Ti perdono papà, perché so che grazie al tuo abbandono sono diventato una persona migliore.
Ti sei perso i miei primi passi, il primo dentino caduto,il mio primo giorno di scuola e anche quando ho imparato ad andare in bicicletta, non ci sei mai stato…. cosi come in tanti altri eventi importanti della mia vita. Ho fatto i conti con chi ero e cosa volevo diventare: il tuo opposto.
Adesso so quale sarà il mio modello di genitore, quando anch’io diventerò padre.
Non averti vicino non ha intaccato il mio successo, semmai mi hai spinto a fare di meglio,non perché volessi dimostrarti qualcosa a te, ma perché volevo dimostrare a me stesso che di te non ho preso nulla. Per tutto questo ed altro ancora TI PERDONO.