Solita seduta del Consiglio Comunale, con una variante. Aperta al personale, alle organizzazioni sindacali, ed agli ordini professionali.
Il che rende l’aula un ghiotto scenario dove sindaco e giunta, ormai rei riconosciuti di aver partorito il bislacco provvedimento ormai al secolo definito “transumanza”, dovevano essere lentamente “cucinati”, nella celeberrima allegoria dove i carnefici diventano vittime.
Inizia l’intervento il Consigliere Licata, il quale con ferma ed insperata moderazione, invita il Sindaco ad una sospensione del procedimento, che fino ad oggi, indipendentemente dall’indignazione dei “transumati” è già causa di disservizi ai cittadini, che smentiscono clamorosamente i decantati presupposti e risultati di rinnovamento ed efficientamento che l’assessore Dierna, ormai da settimane propina alla Città, senza ormai crederci più neanche lui.
Finito l’intervento di Licata parla il Sindaco, dando lettura, con lampante inconsapevolezza, di un documento, dove a ben vedere dati e riferimenti di legge riportati contraddicevano palesemente le azioni portate avanti, in luogo di giustificarle. Tuttavia, complice la stanchezza, dopo i primi cinque minuti nessuno ci ha fatto caso. Ruvolo avrebbe potuto persino leggere il primo canto della Divina Commedia e tutto sarebbe stato lo stesso.
Al termine dell’improvvisata arringa, il primo cittadino e gli assessori accanto a lui, in un rituale già consumato, tempo addietro, con i commercianti del centro storico, si sono alzati dalle sedie, si sono voltati dando le spalle al pubblico, e senza neanche salutare sono usciti dall’aula accompagnati dallo sguardo incredulo dei presenti, generando un atmosfera di sapore tragicomico, dove indignazione e ilarità sono diventati un tutt’uno.
Passato qualche istante, una volta resosi conto della boutade per le proteste ed invettive provenienti dai consiglieri e dalle associazioni sindacali, il sindaco è rientrato con la sua truppa, giusto il tempo di beccarsi i “cazziatoni” molto ben argomentati di organizzazioni sindacali ed ordini professionali, che hanno offerto in cambio una solenne lezione di educazione al padrone di casa. Ma non appena ha preso la parola il primo consigliere comunale, ooop là. Di nuovo tutti fuori tranne l’assessore Insisa, alla quale, evidentemente il giochetto “du trasi e nesci” non è piaciuto, o più semplicemente ha fiutato l’impresa di distinguersi dalla massa offrendosi solo “panza e presenza” secondo il principio del massimo utile e minimo sforzo. Dieci e lode ed un bell’applauso dai consiglieri comunali per scaldare l’ambiente fino a rendere ormai l’atmosfera surreale.
Al termine della seduta si voterà un atto di indirizzo che chiede al Sindaco di ripensarci, ma si sa, secondo la prima legge di Ruvolo, errare è umano e perseverare è divino, e d anche in questo caso non contravverrà ai suoi precetti, mentre il gioco du “trasi e nesci” dopo il gioco degli scacchi giganti è ormai il nuovo tormentone di Palazzo del Carmine.