CALTANISSETTA – Non solo diseguaglianza ma anche l’analfabetismo sanitario incide sull’incremento dell’ospedalizzazione e della mortalità. Tra i fattori che influenzano lo stato di salute di un individuo, infatti, influiscono il contesto ambientale, socio-economico e culturale. In quest’ultimo ambito un elemento a cui non sempre si presta adeguata attenzione è il grado di alfabetizzazione sanitaria dei pazienti e cioè “la capacità di capire e usare le informazioni pertinenti per prendere decisioni relative a comportamenti di cura”.
L’estraneità del paziente ai temi che riguardano il suo stato di salute possono determinare conseguenze importanti in ogni tappa del percorso di cura, dalla fase diagnostica al post-trattamento. Argomenti affrontati nel pomeriggio nel corso del convegno “Alfabetizzazione sanitaria in età adulta” a cura dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dell’Asp, del Comune, del Comitato consultivo dell’Asp e di Federfarma svoltosi al Consorzio Universitario nell’ambito del Salus Festival.
“Sono felice di essere qui – ha dichiarato l’assessore Ippolito alla sua prima uscita ufficiale –a condividere con le persone con cui ho lavorato quotidianamente portando avanti progetti a tutela della salute. Metterò questa opportunità offertami a disposizione della Sicilia e della provincia per il futuro dei giovani e il rilancio della nostra terra. Nulla è impossibile, bisogna avere sogni. Dare voce a chi non ha voce lo spirito con cui svolgerò il mio incarico”
L’alfabetizzazione sanitaria in età adulta è tra l’altro il tema del mese di dicembre della Piattaforma elettronica per l’apprendimento degli adulti in Europa (Epale) di cui è ambasciatore Carmelo Salvatore Benfante Picogna nonché referente all’educazione alla salute dell’Ufficio scolastico provinciale diretto da Filippo Ciancio.
“La corretta informazione degli adulti – ha affermato Carmelo Benfante Picogna – in tema sanitario è fondamentale per prevenire le malattie ma anche per promuovere sani stili di vita e un corretto approccio alla medicina soprattutto nei contesti di emarginazione”.
A sottolineare l’importanza della partecipazione della società civile a tutela della salute Pieremilio Vasta presidente dei Comitati consultivi delle aziende sanitarie siciliane.“Il ruolo attivo – ha affermato – svolto dalle associazioni e dalla Rete civica della Salute istituita in Sicilia rende consapevoli i cittadini sul concetto di salute con una partecipazione attiva al miglioramento della qualità dei servizi sanitari”.
Elaborare proposte per migliorare i servizi sanitari, formulare proposte sulle attività di prevenzione e di educazione alla salute, individuare percorso per migliorare e umanizzare il rapporto tra utenti e operatori sanitari il ruolo dei Comitati consultivi aziendali come ricordato da Salvatore Pelonero presidente del comitato dell’Asp di Caltanissetta.
Prevenzione primaria, integrazione socio-sanitaria e percorsi attivati nel distretto socio sanitario, un corretto rapporto tra medico di medicina generale e paziente, il ruolo delle farmacie sul territorio, una corretta informazione rispetto le patologie croniche, un’informazione diretta a una società che cambia e diventa multiculturale, vaccinazioni, alimentazione e stili di vita nell’anziano gli argomenti che sono stati affrontati dagli altri relatori Giuseppe Intilla dirigente Servizi Sociali del Comune, Salvatore Pasqualetto segretario provinciale Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), Franco Iacono responsabile U.O.C. Spemp dell’Asp, Antonio Bonura direttore del Dipartimento di prevenzione Sian Asp, Federica Saia biologa-nutrizionista, Gabriele Roccia direttore U.O.C Cure primarie Asp.
L’accesso alle informazioni sanitarie che deve essere garantito anche ai migranti in questo ambito si muove il progetto “Silver, soluzioni innovative per la vulnerabilità e il reinserimento sociale dei migranti” presentato da William Di Noto. Un progetto finanziato nell’ambito del “Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020” che ha come finalità quella di reintegrare i migranti, adulti e minori, vittime di traumi psicologici legati al viaggio o al contesto di partenza.