Salute

Caltanissetta, Mogol testimonial della terza edizione del Salus Festival inaugurato al teatro Rosso di San Secondo

Redazione

Caltanissetta, Mogol testimonial della terza edizione del Salus Festival inaugurato al teatro Rosso di San Secondo

Mer, 29/11/2017 - 16:34

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CALTANISSETTA – “La canzone comunica, racconta della vita, entra dentro al cuore” così il maestro Mogol ha aperto, al Teatro Rosso di San Secondo, la terza edizione del Salus Festival a Caltanissetta promosso dal Cefpas e dall’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, realizzato grazie alla collaborazione del Comune, dell’Asp, dell’Ufficio Scolastico Provinciale, del Consorzio Universitario, della VI commissione consiliare “Salute”, degli ordini professionali, delle associazioni del terzo settore e del mondo del volontariato e del  Coni.

Accolto da un medley di Battisti eseguito dal coro di ragazzi, tra i 10 e i 25 anni, della sede artistica Master79 di Mariangela Rizza l’artistica Mogol salito sul palco ha ricevuto il benvenuto caloroso del pubblico che si è alzato applaudendolo.

Un viaggio dalla scoperta del pop, dalla sua nascita alla sua evoluzione la lezione che ha tenuto per l’occasione coinvolgendo i presenti facendo ascoltare brani noti di canzoni italiane e straniere da “O sole mio” alla musica di oggi.

Una lezione sull’arte delle composizione e del canto che ha affascinato tra gli altri i tanti giovani delle scuole superiori della città presenti per l’occasione.

“Il talento va coltivato” ha dichiarato durante il suo intervento che è spaziato dalla crisi del mondo della musica nel nostro Paese legato alla commistione tra chi fa promozione e chi produzione, all’importanza dell’insegnamento della musica pop nei conservatori affiancandola  alla musica classica che deve continuare ad essere apprezzata e conosciuta, alla proposta lanciata al Ministro dell’Istruzione  di inserire  – dall’asilo in poi –  una nuova materia sul senso della vita.

“Io scrivo – ha aggiunto Mogol, rispondendo a una delle tante domande – cercando il senso della vita e lo rifletto nella musica. La vita e il senso della musica e non la conquista della gente mi hanno portato fortuna. Se la musica e il testo dicono la stessa cosa arriva l’emozione”.

“L’incontro con Mogol – ha dichiarato Angelo Lomaglio, direttore del Cefpas – è la dimostrazione che si può fare cultura, educazione alla salute, educazione all’ascolto e alla vita mettendo in campo le emozioni. Il Salus Festival intende costruire un modello,  che è anche un percorso formativo ed educativo  che oltre ad affrontare i temi legati alla salute e alla prevenzione,   offra l’opportunità di incontrare un grande poeta, un grande testimonial della storia della musica e dell’Italia qual è Mogol che ci ha affascinati in un percorso che ci ha portato a riflettere sui noi stessi e su cosa si può fare per mettere al centro l’uomo e la comunità”.

“La musica racconto di emozione” il tema affrontato nel corso della mattina presentata e moderata da Piersergio Caltabiano direttore della formazione del Cefpas.

“Coniugare il benessere fisico, la salute, la medicina con le emozioni – ha ricordato Caltabiano –  anche attraverso il coinvolgimento di testimonial illustri la formula vincente del Salus Festival per coinvolgere la popolazione nell’adozione di corretti stili di vita”.

Sul palco anche Giancarlo Nivoli presidente della Società italiana di psichiatria forense,  Giuseppe Giglia docente del Dipartimento di Biomedicina sperimentale e neuroscienze cliniche dell’Università di Palermo e Roberta Belcastro psicoterapeuta del Centro Autismo Asp CL.

“Le emozioni – ha affermato Nivoli –  sono una parte molto importante per l’educazione della persone. Attraverso le emozioni le persone ritrovano le parti migliori, le parte più belle anche se nascoste di se stessi”.

“ Anche i dati neuro scientifici  – ha dichiarato Giuseppe Giglia, ricercatore in neuroscienze cognitive – hanno dimostrato che quando il cervello vive un’esperienza estetica, al di là che sia attivata dall’arte figurativa o dalla musica,  si attivano democraticamente sempre gli stessi sistemi cerebrali indipendentemente dalla modalità percettiva. La componente emotiva-affettiva è la parte dominante ma è un’affettività diversa da quella nota dei circuiti della gratifica dopaminergici,  è più legata ai circuiti che noi chiamiamo del like più che del want che sono invece legati agli oppioidi endogeni ed endocannabinoidi ovvero le molecole imparentate con l’oppio e la cannabis che suscitano un piacere che corrisponde a quello che Kant chiamava il ‘disinteressato interessere’ cioè mi appassiona una cosa, la osservo ma non per questo ho bisogno di soddisfare un bisogno primario”.

Il rapporto tra musica, arte e disagio giovanile è stato affrontato da Roberta Belcastro psicologa e psicoterapeuta del centro autismo dell’Asp.

“Il nostro intento – ha dichiarato  – è quello di sensibilizzare le scuole al ‘diverso modo di essere nel mondo’ delle persone con autismo. Nonostante negli ultimi anni si siano fatti passi in avanti sul tema dell’autismo, ancora oggi molti ragazzi fanno fatica a comprendere le stranezze e i comportamenti bizzarri dei loro compagni di scuola con autismo, soprattutto quando presentano un alto funzionamento cognitivo. Questo rende più difficile l’inclusione e lo star bene a scuola di chi ha un diverso modo di essere nel mondo”.

A far da cornice all’incontro al teatro Rosso di San Secondo una mostra, allestita in collaborazione con l’Associazione  Ispedd Onlus, con oltre  40 tele  realizzate dai ragazzi del centro Autismo nell’ambito del laboratorio d’arte diretto da Rosalba Mangione. Presentata anche la mostra personale “La mia mente” di un ragazzo del Centro.

Le voce del coro “Controcanto” hanno invece inaugurato all’Istituto comprensivo “Vittorio Veneto” l’iniziativa di prossimità “Quartieri in Salute” dalla VI commissione consiliare permanente e realizzata grazie alla collaborazione dell’Asp che ha messo a disposizione i suoi specialisti e del Cefpas.

Le aule per l’occasione sono state trasformate in ambulatori dove sarà possibile fino a venerdì effettuare visite gratuite senologiche, della tiroide, dermatologiche,  ortottiche, odontoiatriche, ortopediche, cardiologiche, pneumologiche,  consulenze per il diabete adulto.  Vi sarà oltre al Cup (Centro unico prenotazioni) anche uno sportello psicologico a sostegno della genitorialità  consapevole, uno sportello per l’educazione alimentare e la valutazione della massa corporea, un punto di ascolto e orientamento ai servizi sanitari per stranieri e un ambulatorio infermieristico.

“Il messaggio – ha dichiarato Carmelo Iacono, direttore generale dell’Asp – che vogliamo dare è quello della  prevenzione che offre la possibilità di far guarire tante persone andando direttamente nei quartiere, rendendo accessibili e fruibili le prestazioni sanitarie e comunicando con la gente, informandole e facendo educazione sanitaria. E’ questa l’arma vincente che le aziende sanitarie devo perseguire”.

Presenti con i banchetti informativi anche l’Admo (Associazione donatori midollo osseo), l’Aid (Associazione italiana dislessia), l’Aipd (Associazione italiana persone down), l’Aistom (Associazione italiana stomizzati), l’Avis (Associazione italiana volontari del sangue), l’associazione Allattamore, la Caritas, la Casa delle Culture, il Centro antiviolenza Galatea, il Consorzio Italiano Riabilitazione, la Fidas, Euroform, Inps e Inail, Progetto Luna, la Protezione Civile, la Rete della fertilità, l’Associazione Hera, l’Unione italiana ciechi e il 118.

“ Quartieri in salute – ha affermato Rino Bellavia, componente della VI commissione Salute  – è un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto e realizzato in collaborazione con l’Asp e il Cefpas che sarà ripetuta in altri otto quartieri della città al fine di garantire prestazioni e screening gratuiti alla collettività e soprattutto ai ceti meno abbienti”.

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