CALTANISSETTA – Sei anni di carcere, 100 mila euro di provvisionale per l’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro e 80 mila per l’ex capo dell’Aise in Sicilia occidentale, Lorenzo Narracci: il giudice monocratico di Caltanissetta scrive la parola fine alla carriera di superteste per Massimo Ciancimino, condannato per calunnia aggravata nei confronti dei due esponenti delle Istituzioni, che il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo tento’ di coinvolgere nell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia. Il giudice Valentina Amelia Maria Balbo ha dichiarato prescritte alcune vicende collaterali, ma ha ritenuto che l’imputato avesse anche falsificato alcuni documenti, da lui attribuiti al padre, per avvalorare le proprie tesi circa interventi illeciti di De Gennaro ai tempi della presunta trattativa. In questo processo, in corso a Palermo, lo stesso Ciancimino e’ imputato di associazione mafiosa e calunnia. I pm del capoluogo siciliano, entrando in contrasto con i colleghi nisseni, avevano a lungo ritenuto attendibile il presunto superteste e soprattutto sulle sue accuse avevano basato la riapertura dell’indagine e la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei dieci imputati, ancora a giudizio davanti alla Corte d’assise del capoluogo dell’Isola.