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2°​ ​International​ ​Interns​ ​Day, 5 cose da sapere se cerchi uno stage per il 2018

Redazione

2°​ ​International​ ​Interns​ ​Day, 5 cose da sapere se cerchi uno stage per il 2018

Gio, 09/11/2017 - 10:36

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Venerdì 10 Novembre si celebra la Giornata Internazionale degli Stagisti, nata nel 2015 da un’idea dall’associazione InternsGoPro e dallo European Youth Forum per tutelare e difendere la categoria dei tirocinanti, generalmente ignorata e sottovalutata dalla quasi totalità del mondo politico.
A partire dal 9 Novembre sarà online Transparency@Work , una nuova piattaforma online completamente finanziata dall’Unione Europea e con una grande ambizione: permettere a un milione di giovani di accedere a tirocini e stage davvero formativi in qualsiasi settore entro il 2020.
A causa della mancanza di regolamentazioni in merito fino a poco tempo fa, molti giovani hanno vissuto il primo approccio con il mondo lavorativo in modo estremamente negativo tanto da perdere completamente la fiducia nella possibilità di potersi realizzare in futuro.
In che modo è possibile tutto questo? Questa piattaforma nasce per raccogliere le recensioni sulle realtà aziendali di tirocini, apprendistato creando, in tre anni, il primo database decentrato di recensioni aziendali con almeno 100.000 recensioni su 10.000 aziende.

Essere​ ​uno​ ​stagista​ ​in​ ​Italia
I dati ExcelsiorUnionCamere relativi al mese di Ottobre 2017 rivelano che 4 opportunità di lavoro su 10 messe a disposizione dalle aziende italiane sono destinate a giovani di meno di 29 anni. Su 338mila entrate programmate quasi 124.000 sono riservate agli under 30. Benché non sia specificata la tipologia contrattuale destinata agli under 30 sappiamo che i più richiesti sono gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche seguiti dagli operai nelle industrie di legno e carta e negli operai conduttori di impianti nelle industrie tessili.

Abbigliamento e calzature. Sondrio, Verbano-Cusio-Ossola e Lecco le province nelle quali le imprese sono più disponibili verso i giovani seguite da Lodi, Belluno, Valle d’Aosta, Napoli, Milano, Como e Treviso.
I dati relativi alle assunzioni post stage si fermano attualmente al 2015 e non sono incoraggianti: solo 1 stagista su 10 viene assunto dopo aver lavorato sei mesi o un anno in azienda. Tuttavia svolgere un tirocinio curriculare o extracurriculare continua ad essere un elemento di vantaggio per riuscire ad ottenere un lavoro in futuro (fonte AlmaLaurea, 2016).
Sarà per lo spirito di sopravvivenza e problem solving che sviluppano gli stagisti?
Come riuscire a districarsi nella giungla delle nuove regolamentazioni sui tirocini per il 2018? Soprattutto: come fare per non rimanere fregati?
Lo abbiamo chiesto agli specialisti in Risorse Umane iscritti su StarOfService. Ecco i loro consigli sulla base del DL 138/2011, convertito nella L.148/2011.
1. Indennità minima garantita. La retribuzione non può essere inferiore ai 300 euro lordi mensili. Le attività svolte dagli stagisti non possono più essere svolte a titolo gratuito pena una sanzione amministrativa per le aziende. Questa regola non è applicabile ai tirocini curriculari.
2. Come stagista non dovrete sostituire nessun dipendente assente e il numero degli stagisti non deve superare il 10% del totale dei lavoratori a tempo indeterminato
3. Dovrete essere seguiti da un tutor che dovrà seguirvi durante tutto il corso dell’esperienza lavorativa
4. Durata massima: 6 mesi per un tirocinio formativo e 12 mesi per uno stage di inserimento lavorativo
5. Elementi imprescindibili di uno stage: data di inizio, durata e progetto formativo con descrizione delle mansioni ricoperte dallo stagista
In conclusione: lo stage nel nostro paese non è una garanzia di assunzione, ma se svolto nelle giuste modalità è un ottimo modo per apprendere e migliorarsi in vista del proprio futuro lavorativo.
Proprio in questo concetto troverete il vero cuore della giornata: un impegno sociale ed europeo perché gli stage siano DAVVERO formativi, non nascondano uno sfruttamento lavorativo e un atteggiamento scorretto da parte dei soggetti ospitanti ed economicamente sostenibile perché non vengano esclusi tutti quei soggetti provenienti da famiglie meno abbienti.

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