CALTANISSETTA – “Io sono fatto così e credo che oramai non potrò cambiare, mi piace la leggerezza, non riesco a pensare alle cose tristi, alle cose pesanti. Le donne sono la mia quota di leggerezza quotidiana, dopo una giornata di lavoro, dopo la risoluzione di un problema.” Così Marco racconta il suo rapporto con l’altro sesso. Seduto sul divano bianco, le gambe un po’ allungate verso il pavimento, la maglietta blu adesso è sgualcita, sorseggia il Rum e sorride. Ha sofferto tanto nella prima parte della sua vita per ragioni familiari, ha fatto il pieno e adesso rifugge da tutto ciò che possa essere motivo di dolore. Ma c’è un dolore sordo che spesso si ritrova nelle sue parole, nelle espressioni che fa quando pensa di non essere guardato. “Ho avuto il mio primo incontro, diciamo così, con una donna a 19 anni non si direbbe – racconta- ma poi mi sono rifatto, ho ripreso il tempo perduto. Ero molto timido ed impacciato, ho avuto consapevolezza di me tardi.” Nella grande stanza la luce di una lampada nell’angolo illumina il volto di Marco a metà, una luce Rembrandt, sembra essere studiata così perfetta cade sulle sue labbra disegnate tra la barba. Si è rilassato adesso, si è trasformato in un fiume in piena, racconta di quella volta che :”Frequentavo una donna sposata, una signora della buona borghesia, mi venne a prendere e andammo a casa sua, voleva farlo nel suo letto, il marito era fuori per lavoro. Una bella villa in una zona residenziale, però ci fu come nei migliori film, la sorpresa – sgrana gli occhi e sorride- il marito tornò anzitempo, ed io dovetti letteralmente scappare dalla finestra con tanto di scarpe in mano, mi sentivo nella sceneggiatura di una commedia americana, chi non ci passa non ci crede che può realmente accadere. Ad ogni modo scappai dalla finestra finii con un capitombolo, un ruzzolone che ancora ricordo la botta, sul prato inglese ad un centimetro dalla piscina ed uscii da un cancelletto laterale con tanto di cane alle calcagna. Chiamai un amico- continua- che mi venne a prendere, lui non fece domande ed io non diedi spiegazioni, tra uomini funziona così, ci si capisce senza parlare.”Ad un libro preferisce una partita di calcio, ad una serata a teatro un apericena, una vita semplice in realtà quella di Marco che però attrae la complessità, il mondo delle donne che invece è difficile e tortuoso. E’ speculare ed opposto, tanto maschile in molte cose, quanto così vicino al femminile in altre. Non conoscerà Borges non avrà mai letto niente di lui, ma conosce il linguaggio dell’intimità, sa cosa piace alle donne.Gli chiediamo se le sue storie non diventano un déjà vu, un già visto. “Ciascuno di noi è diverso e dunque le situazioni sono sempre differenti- risponde- ed ognuno di noi cambia rispetto alle persone ed alle circostanze. Per me è sempre una nuova scoperta, se non fosse così mi fermerei. Ogni tanto ci sono dei ritorni di fiamma, delle conferme ovviamente. Ciascuna mi lascia qualcosa fosse soltanto il ricordo di un profumo.” Ha voglia di raccontare cose amene però, fatti, aneddoti della sua vita tra mariti traditi e fanciulle seduttrici.
Leggi la prima parte: https://www.ilfattonisseno.it/2017/10/lultimo-playboy-io-sono-e-saro-sempre-un-uomo-dedito-al-piacere/