Salute

Mussomeli, Gero Valenza sul mancato anniversario omicidio di Francesca Sorce : “vergognosa dimenticanza”

Carmelo Barba

Mussomeli, Gero Valenza sul mancato anniversario omicidio di Francesca Sorce : “vergognosa dimenticanza”

Ven, 27/10/2017 - 12:23

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MUSSOMELI – “Ogni iniziativa tardiva e riparatoria sarebbe inutile. Per questo non mi attiverò, qualunque tentativo posticcio non sarebbe idoneo a rimediare all’insanabile errore che qualcuno ha commesso. Francesca e la sua storia  vanno preservati  da ogni tipo di clamore  strumentale o speculazione. Chi è responsabile  di questa imperdonabile amnesia istituzionale ed etica farà i conti con la propria coscienza”. Così si conclude  una indignata nota  del dott. Gero Valenza, presidente del consiglio comunale, a cui PD e Sicilia Futura hanno formalmente richiesto di attivarsi quale rappresentante del civico consesso, per commemorare l’anniversario dell’assassinio di Francesca Sorce,  avvenuto il 24 ottobre 1998. Anniversario che l’amministrazione Catania, da quest’anno, ha deciso di non commemorare con la formula adottata in questi anni, sostituendola con una formula/concorso che coinvolga più studenti, come per altro mette nero su bianco in un’altra nota l’assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppina Territo. Il Presidente Valenza scrive: “Intervengo perché chiamato in causa  dai consiglieri del PD e Sicilia Futura  e su una omissione  così grave non posso che esprimere il mio sdegno   e la mia contrarietà. Queste vergognosa dimenticanza non solo non rende giustizia  a Francesca, esempio di rettitudine e senso del dovere, onorati al costo della vita,  ma aspetto altrettanto grave  è che la mancata riproposizione del premio a lei dedicato  e che mi pregio di avere istituito  da sindaco, non perpetua, tra i ragazzi, il ricordo di un inestimabile modello  di qualità umane  e professionali che Francesca  ha testimoniato col suo eroismo. Ho parlato con la famiglia  che ha scelto il silenzio. E’ chiaro che questa scelta va rispettata”. Gero Valenza  è anche imparentato con la famiglia e, quindi, è doppiamente coinvolto. (di Roberto Mistretta)