RAGUSA – Tour ibleo per il candidato alla presidenza della Regione siciliana per il centrosinistra Fabrizio Micari, accompagnato dal vicepresidente designato Giovanni La Via. Micari ha visitato alcune aziende d’eccellenza nel Ragusano e a margine di un incontro in una industria conserviera di Ragusa ha riservato una battuta anche ai suoi “avversari politici”, da un lato il Movimento 5 Stelle, dall’altro il progetto di centrodestra guidato da Nello Musumeci, bocciandoli entrambi: deficit di competenza da un lato, progetto vecchio dall’altro: “Oggi ho detto in una azienda leader nel settore florovivaistico – afferma Micari – che si ottiene quello che si ottiene perche’ si mette insieme visione e competenza che e’ necessaria in tutti i campi della vita, non esiste fortuna, teatro. Esiste la competenza, esiste applicarsi, studiare e sapere fare. Credo di avere risposto; sono le quarte elezioni consecutive in cui continuano a fare le liste tra i problemi, quello che sta succedendo a Roma e’ imbarazzante, c’e’ un deficit di competenza”, dice parlando dei Cinque stelle. “Dall’altra parte, la proposta di Musumeci – commenta Micari – e’ chiaramente una proposta di destra con un progetto che e’ diverso rispetto a quello che pensiamo noi. Noi parliamo di lavoro, di occupazione, di diritti, quello e’ un modello un po’ datato, quello che avete visto all’Ars, e’ un modello di Sicilia di 15 anni fa, del 61 a zero, non mi pare che quella Sicilia abbia dato chissa’ che risultati”.
I settori su cui bisogna spingere decisamente sull’acceleratore, e’ la proposta di Micari, sono “la spesa europea, non solo il Fesr, e anche il fronte delle risorse per le infrastrutture. Ecco, li’ bisogna accellerare parecchio. Penso per esempio all’aeroporto di Comiso, che deve essere allargato a cargo, operazione ne’ impossibile ne’ cosi’ costosa. La politica deve aiutare le imprese a potere crescere”. E poi innovazione e formazione non solo a servizio delle imprese, ma anche specificamente nella formazione scolastica e universitaria.
“La Sicilia ha una percentuale di laureati drammaticamente bassa – ha proseguito – quindi dobbiamo puntare sul diritto allo studio. La rete viaria in Sicilia e’ messa male dappertutto, dalla strada per Troina alla Ragusa Catania, e’ terribile dappertutto. Servono misure per il lavoro perche’ sostenendo l’impresa favoriremo l’occupazione, grande tema di questa terra; bisogna accelerare e fare presto e bene con la spesa dei fondi europei: il bilancio regionale e’ sostanzialmente stabilizzato, ma per fare un salto in avanti bisogna ricorrere alle risorse europee che ci sono e che sono consistenti”. “Bisogna individuare i settori sui quali sia opportuno fare formazione e che sono strategici per il futuro della Sicilia – spiega il candidato alla presidenza – penso al turismo, all’agricoltura, per esempio e riformare ed adattare il sistema alle esigenze. Dobbiamo fare un grosso lavoro sulla scuola, lavorare sul diritto allo studio anche universitario che onestamente e’ indietro”.
Sul nodo infrastrutture e rete viaria, il ragionamento cade sul problema delle province: “C’e’ una legge nazionale e bisogna fare riferimento a quello che a livello nazionale e’ stato sviluppato, ma il vero problema delle province e’ che non sono state definiti con la dovuta chiarezza, compiti e responsabilita’ partendo dalle risorse che ne sono premessa. Strade provinciali ridotte malissimo: i soldi ci sono e sarebbero anche potenzialmente disponibili in larga parte, penso al piano del Sud che potrebbe averli destinandoli a questo ma bisogna individuare le responsabilita’ di chi si debba occupare del settori”.