FIRENZA – Ventinove provvedimenti cautelari personali nei confronti di docenti universitari (7 agli arresti domiciliari e 22 interdetti allo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi) per reati di corruzione e piu’ di 150 perquisizioni domiciliari presso uffici pubblici, abitazioni private e studi professionali. E’ il bilancio di un’operazione della guardia di finanza di Firenze che ha dato esecuzione ad una vasta operazione di polizia giudiziaria su tutto il territorio nazionale. Nei confronti di altri 7 docenti universitari, il gip di Firenze si e’ riservato la valutazione circa l’applicazione della misura interdittiva all’esito dell’interrogatorio degli stessi. Le misure coercitive sono state disposte dal gip del Tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Capo, Giuseppe Creazzo, a seguito di articolate investigazioni svolte dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di firenze coordinate dal procuratore aggiunto Luca turco e dal sostituto procuratore Paolo Barlucchi.
Il contesto investigativo dell’operazione denominata ‘chiamata alle armi’ ha preso le mosse dal tentativo di alcuni professori universitari di indurre un ricercatore universitario, candidato al concorso per l’Abilitazione Scientifica Nazionale all’insegnamento nel settore del “diritto tributario”, a “ritirare” la propria domanda, allo scopo di favorire un terzo soggetto in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore, promettendogli che si sarebbero adoperati con la competente Commissione giudicatrice per la sua abilitazione in una successiva tornata. Gli approfondimenti investigativi hanno consentito di accertare sistematici accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario – alcuni dei quali pubblici ufficiali in quanto componenti di diverse commissioni nazionali (nominate dal ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca) per le procedure di abilitazione scientifica nazionale all’insegnamento nel settore scientifico diritto tributario – finalizzati a rilasciare le citate abilitazioni secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori, con valutazioni non basate su criteri meritocratici bensi’ orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi.
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che vergognaaaaaaaaaaa....questa è la meritocrazia italiana che non ha limite regionale...ogni tanti anche se con l'amaro in bocca non si tratta di università siciliane