CALTANISSETTA – Il pensatore e scrittore Vito Mancuso sarà uno dei protagonisti della quarta edizione di “Sicilia dunque penso”, da giovedì 5 a sabato 7 ottobre a Caltanissetta: festival dedicato alla letteratura, promosso dall’associazione omonima come contributo a un progetto culturale aperto alla città, che stimola riflessione “anche sul senso della letteratura, in un approccio al vivere che dà valore all’ascolto, alla capacità di sognare, alla lettura: scendere nella profondità per capire, risalire e andare avanti. Oltre. Per credere che sia possibile un cambiamento, una Sicilia nuova”. “Legàmi” è il tema di quest’anno, con molteplici sfaccettature dal legame affettivo, d’amore, al legame con il passato e con la propria terra; e sarà il filo conduttore degli incontri con gli scrittori ospiti.
Vito Mancuso affronterà il tema all’interno di una lectio magistralis che si annuncia interessante e stimolante come tutti i contributi dello scrittore, lombardo nato da genitori siciliani. Mancuso ha studiato teologia nel seminario arcivescovile di Milano e al termine del quinquennio è stato ordinato sacerdote nel 1986 dal cardinale Carlo Maria Martini. A distanza di un anno ha chiesto di essere dispensato dall’attività pastorale e di dedicarsi solo allo studio della teologia, che ha proseguito fino al dottorato. Ricevuta la dispensa papale dal celibato, si è sposato e ha avuto due figli, e ha insegnato “storia delle dottrine teologiche” nell’università ai Padova, e teologia presso la facoltà di filosofia dell’università S. Raffaele. Mancuso è autore di numerosi libri (i più recenti “Il coraggio di essere liberi”, “Dio e il suo destino”, “Io amo. Piccola filosofia dell’amore”, “La bellezza e la legge di Dio”, “Il principio Passione”) ed è editorialista di “Repubblica”.
Il suo pensiero è oggetto di discussione e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche, sia in campo etico sia in campo strettamente dogmatico.
Il teologo Bruno Forte, oggi arcivescovo di Chiesto, del quale Mancuso è stato allievo a Napoli, commentando uno dei suoi libri ha scritto: «ha suscitato in me un senso di profondo disagio e alcune forti obiezioni, che avanzo nello spirito di quel servizio alla Verità, cui tutti siamo chiamati». Il suo pensiero è «una gnosi di ritorno, presentata nella forma di un linguaggio rassicurante e consolatorio, da cui molti oggi si sentono attratti».
Oltre all’ormai consolidata attenzione rivolta alla cultura, caratterizzante è il contesto nel quale il festival “Sicilia dunque penso” si inserisce: le strade del centro storico di Caltanissetta, e in particolare l’isola pedonale di corso Umberto.
Numerosi saranno, inoltre, i laboratori che coinvolgeranno sia i ragazzi, protagonisti del tradizionale Spazio scuole, che il pubblico più adulto. Patrocineranno l’iniziativa la Pro Loco di Caltanissetta e l’Associazione Slow Food Sicilia. Si confermano partner del festival, l’Associazione Fotonauti e la libreria Ubik di Caltanissetta, alle quali si aggiunge, per il primo anno, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione provinciale di Caltanissetta, che, attraverso i “laboratori tattili” e le “letture al buio”, creerà un intenso momento di riflessione sulla letteratura e sul potente ruolo dell’immaginazione.