A Caltanissetta pachistani e altri migranti sono di casa. Si era sparsa la voce tra i profughi che i tempi per ottenere lo status di rifugiati qui sono più corti. A Caltanisetta c’è un centro polivalente che comprende il CARA, IL CIE, e l’ufficio immigrazione. Fuori dal centro ci sono ancora migranti che vivono per strada e che si sono attrezzati per il vitto e l’alloggio. Oltre alla testimonianza di un pachistano titolare di un permesso di soggiorno per 5 anni , ci sono quella di un afghano arrivato nelle Marche nel 2009, che si è spostato poi a Caltanissetta per ottenere i documenti, e di un tunisino arrivato minorenne clandestinamente a Lampedusa, ora ospite di una casa di accoglienza in città, che aspetta l’esito della commissione territoriale per i richiedenti asilo per sapere se otterrà un permesso per motivi umanitari oppure sarà espulso.
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Veramente quella che paga di più è la città, che non può sopportare questo numero elevato di presenze. Secondo il ministero dell'Interno ci dovrebbero essere 3 immigrati ogni mille abitanti, il che significa che caltanissetta dovrebbe accoglierne all'incirca 180!!!!! Siamo praticamente 20 volte il numero previsto dal Ministero.
Il CIE non è altro che un "produttore industriale" di presenze di profughi in n città che ingrassa le tasche di pochi .
La città ne soffre perché non è in grado di erogare servizi che vadano oltre al business dell'accoglienza , è così i nisseni in difficoltà devono condividere con altri nuovi disperati i pochi servizi che il comune eroga che ora sono pochissimi.....
Grazie Somdaco, grazie Giunta, grazie Consuglio Comunale, grazie per l'attenzione che mettete alla problematica!!
ma poi il commentatore del servizio che parla male l'italiano,
o pure questa è politica...
Bellissimo, vitto e alloggio garantito, e gli italiani pagano....
risorse che sarebbero servite realmente per rilanciare l'economia per gli italiani,