Il governatore è raggiante dopo il pericolo scampato. Le Sezioni riunite della Corte dei conti al termine della camera di consiglio ha espresso parere positivo alla parifica del rendiconto 2016, dopo la sospensione del 30 giugno per evidenti irregolarità, e rigettato la proposta di bocciatura avanzata dal procuratore generale d’appello Pino Zingale.
“A questo punto certamente mi ricandido, abbiamo salvato la Regione e ne siamo orgogliosi. Intendiamo continuare il nostro lavoro”. Rosario Crocetta e’ raggiante dopo il pericolo scampato. Le Sezioni riunite della Corte dei conti al termine della camera di consiglio ha espresso parere positivo alla parifica del rendiconto 2016, dopo la sospensione del 30 giugno per evidenti irregolarita’, e rigettato la proposta di bocciatura avanzata dal procuratore generale d’appello Pino Zingale. Il fondo per le partecipate, e in particolare i debiti dell’Azienda siciliana trasporti, l’unica anomalia indicata dai magistrati contabili, che il presidente si e’ detto pero’ pronto a ripianare con un appostamento di 3 milioni. Crocetta si era fatto da parte solo davanti all’ipotesi della candidatura del presidente del Senato Pietro Grasso, che sembra ormai tramontata, nonostante rinnovati pressing. Ora Crocetta si rifa’ sotto con convinzione nonostante l’opposizione dichiarata di settori del suo partito e di Leoluca Orlando che sta lavorando a un tavolo regionale in vista della competizione 5 novembre. “In questi anni – prosegue Crocetta – abbiamo fatto uno straordinario lavoro di risanamento. Proseguiremo. Il Pd vuole le primarie? Sono pronto, misuriamoci e vedremo chi ha piu’ voti. Io ho le carte in regola, certificate adesso anche dalla Corte dei conti, e resto in campo”.
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Non ha contezza delle sue incapacità!
Al signor Crocetta chiedo spiegazioni sul fatto che la Regione Siciliana, anche durante la sua gestione, restituisce milioni e anche miliardi di euro ottenuti dalla Comunità europea, in esito a richiesti di finanziamento per l'agricoltura, perché non sa amministrali, imputarli a capitoli di spesa e così via dormendo come pubblici amministratori.
Ai siciliani più attenti chiedo di verificare quanto io ho appena rappresentato. E a volersene dare spiegazioni, come onesti, pubblici contribuenti, di cui faccio parte, fin dal primo giorno di lavoro.
Perché questa incuria, perché questa indolenza nel non sapere amministrare quegli stessi fondi di cui come italiani e SICILIANI siamo parte attiva, parte contributiva?
In sostanza: quello che l'Europa ci finanzia e anche dovuto ai nostri finanziamenti all'Europa!
Lo capiamo che, grazie ai nostri amministratori maggiori, ci freghiamo da soli e non una sola volta?
Immagino già il prossimo governo, se ci sarà dato modo di votarlo, in tutta Italia e segnatamente in Sicilia: scoprirà che il debito pro capite lasciato da altri è ancora stratosferico.
Dunque, prepariamoci a ulteriori tasse e balzelli. Fino a quando?
Fino a quando non si portano i registri del bilancio di previsione e consuntivo, prima di iniziare una nuova gestione di governo, alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti, con ogni supporto di "pezze giustificative".
Ma con richiesta e risposta della massima urgenza.
Svegliamoci dal letargo partecipativo.
La democrazia si partecipa da parte di tutti, perché quando è in mano a pochi non è più democrazia.
Dr. Filippo Grillo