Palermo, staccati testa e parte busto statua Falcone. Indignata la sorella del magistrato: “Mettiamo un monumento a Matteo Messina Denaro…”

Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta per capire chi ha vandalizzato l’opera-simbolo dedicata al magistrato ucciso dalla mafia. La testa e parte del busto sono stati poi usati come «ariete»: scagliati contro il muro dell’istituto scolastico.

PALERMO – Danneggiato il monumento dedicato a Giovanni Falcone davanti l’istituto comprensivo Falcone-Borsellino di via Marchese Pensabene 34, allo Zen, a Palermo. Alla statua e’ stata staccata la testa e un pezzo del busto, usati per sfondare il vetro superiore della porta d’ingresso della scuola. Indaga la polizia. In passato l’istituto e’ gia’ stato oggetto di raid vandalici.

Sono particolarmente sconcertata, turbata e addolorata. Piu’ volte la statua e’ stata oggetto di danneggiamenti, questa volta avviene in modo piu’ brutale. Una grave incursione da parte di delinquenti, ancora piu’ inquietante perche’ avviene nel 25esimo anniversario della strage di Capaci“. Lo dice all’AGI Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso da Cosa nostra, dopo che e’ stata decapitata la statua di Giovanni Falcone collocata davanti alla scuola dedicata al giudice, allo Zen di Palermo. “Questa statua – aggiunge – era un segno importante in un quartiere ad alta densita’ mafiosa. Non posso che constatare che la parte marcia del quartiere continua a essere forte a scapito della gente perbene. A questo punto – e’ la dolorosa provocazione di Maria Falcone – dopo quello che e’ successo alla statua di Giovanni e i tanti raid, bisognerebbe mettere nella piazza centrale del rione un monumento a Messina Denaro per assicurarne l’incolumita’...”

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  • Gentile Signora Falcone,
    tutta la solidarietà e la vicinanza di chi ha voluto bene e sempre ne vorrà all'eroico Giovani Falcone. Siamo in tanti, anche se sgomenti.
    A cadere a pezzi in realtà è la miseria di bulli ignoranti, si vogliano chiamare pure mafiosi. La Sicilia e i siciliani che restano silenziosi davanti a tale scelleratezza, che "non si mischiano mai", sono mischiati nella vigliaccheria che non troverà mai assoluzione.
    Però le Istituzioni dovrebbero immediatamente trovare i colpevoli e dare con i fatti ogni tutela a quei monumenti che sono la testimonianza vivente che la barbarie non deve prevalere sull'ordinato e democratico vivere civile.
    Il mondo si ricorderà in eterno di coloro che hanno combattuto le mafie, sconfiggendole. E' questa sconfitta che dice di tutta la nullità di poveri vigliacchi che non hanno mai il coraggio di vivere un solo minuto da uomini. Allora perché sono vigliacchi?

    • Grazie per il coraggioso intervento,non tutto è perduto in Sicilia.un saluto Attilio

      • Grazie a te, Attilio.
        Ma soprattutto ai nostri martiri, testimoni di una dimensione umana che non si è mai arresa davanti alla viltà dei molti.
        Per nostra fortuna!

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