MUSSOMELI – La recente “rimpatriata” delle ex orfanelle dell’Orfanotrofio oltre a destare ricordi indelebili in chi li ha vissuti sulla propria pelle, ha destato anche ricordi, fra i non più giovani, esattamente in chi era fuori da quel contesto, che, comunque, ne seguiva la sua presenza nel territorio. Fra le attività del sodalizio, nel lontanissimo passato, era frequente il ricorso all’accompagnamento in corteo dei defunti, da parte non solo delle orfanelle dell’Orfanotrofio, ma anche delle collegiali de “La Batia”, con la recita del rosario dalla chiesa dove si svolgevano i funerali fino alla chiesa della Madonna di Trapani, percorrendo tutto il tragitto a piedi, sia d’estate che d’inverno. Un servizio che durò per un bel po’ di tempo, a fronte del quale, l’istituzione poteva contare sull’obolo della famiglia in lutto per il servizio ricevuto; insomma, una manna dal cielo per le magre casse del sodalizio, disponendo, come dicono i più anziani, soltanto di esigue risorse finanziarie. Un servizio, comunque, richiesto dalle famiglie facoltose che intendevano così onorare la memoria del proprio congiunto. C’erano, in corteo, persino bracieri odoranti di incenso, sorretti da amici e conoscenti; come, anche, al seguito, c’era la partecipazione del numeroso clero locale con la recita del “De Profundis” fino, appunto all’arrivo all’anzidetta chiesa della Madonna di Trapani, dove, solitamente, appunto, si scioglieva il corteo. Da sottolineare, però, che tale circostanza non si registrava nei cortei funebri per le famiglie meno abbienti che, a volte, si lasciavano andare, anche, a forti lamentele, alimentando nella gente disapprovazioni a tutto campo.E solo un ricordo.