Sono stati ammessi la Presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Interno e quello della Giustizia, il Comune di Palermo e alcune aziende che hanno avuto l’amministrazione giudiziaria
CALTANISSETTA – Il Gup di Caltanissetta Marcello Testaquadra, ha ammesso la costituzione delle parti civili nell’ambito dell’udienza preliminare nei confronti dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto e di altri 17 imputati, in relazione all’inchiesta sulla gestione dei beni confiscati. Sono stati ammessi la Presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Interno e quello della Giustizia, il Comune di Palermo e alcune aziende che hanno avuto l’amministrazione giudiziaria. Si tratta delle aziende Ingrassia, Rappa, Vetrano, Acanto, Buttitta, Leone e Di Bella. Nella prima udienza l’Avvocatura dello Stato aveva chiesto risarcimenti per danni patrimoniali e d’immagine pari a circa 15 milioni di euro. L’avvocato Lillo Fiorello, difensore di Luca Nivarra, ha avanzato un’eccezione relativa ad un incompetenza territoriale, sostenendo che il Gup di Caltanissetta sarebbe incompatibile a trattare la posizione del suo assistito poiche’ i reati contestati a Nivarra non sono collegabili a quelli che avrebbe commesso il magistrato. Il Gup si e’ riservato di decidere nell’udienza fissata per il prossimo 6 settembre. I reati ipotizzati dalla Procura di Caltanissetta, vanno – a vario titolo – dalla corruzione alla concussione, dalla truffa aggravata al riciclaggio. Gli inquirenti ipotizzano l’esistenza di un vero e proprio “sistema” che ruotava attorno alla ex Presidente delle misure di prevenzione, per le nomine di amministratori giudiziari compiacenti, nella gestione dei beni confiscati alla mafia.