Mafia, Giuseppe Catanzaro (Sicindustria): “denunciare senza esitazione”

Per il superamento della crisi e il rilancio dell’economia, la ricetta del numero uno di Sicindustria è di “un intervento shock come l’azzeramento del cuneo fiscale proposto, sollecitato dal nostro presidente Boccia

PALERMO – “La campagna elettorale, troppo spesso, diventa il limbo per imprese e cittadini. In questo senso auspichiamo che fino al giorno delle prossime elezioni regionali, governo, parlamento siciliano e amministrazione regionale continuino a lavorare per sostenere gli investimenti pubblici e privati”. Questo l’appello del presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro che ha lanciato oggi in occasione del Premio Mimi’ La Cavera, che si e’ tenuto nella sala convegni di Sicindustria, a Palermo. “Affinche’ le linee di sviluppo abbiano un effetto duraturo – aggiunge – e’ necessario, pero’, che la programmazione individuata non muti con i governi che cambiano e che ci sia una chiara visione del futuro”. Secondo Catanzaro, occorre sottrarre le azioni per la crescita economica alla competizione elettorale: “Alla pubblica amministrazione chiediamo poche cose, ma concrete: tempi certi, rispetto delle scadenze e servizi di qualita'”.
Per il superamento della crisi e il rilancio dell’economia, la ricetta del numero uno di Sicindustria e’ di “un intervento shock come l’azzeramento del cuneo fiscale proposto, sollecitato dal nostro presidente Boccia. Un esempio concreto in cui interessi di imprese e famiglie convergono; le aziende assumono e con il lavoro assicurano ai giovani il lavoro e quindi un reddito dignitoso”. Catanzaro, tuttavia, e’ convinto che qualsiasi ragionamento non possa prescindere dalla consapevolezza di dover ancora fare i conti con il condizionamento della criminalita’ organizzata, dei mafiosi e dei loro complici: “La Sicilia e’ molto migliorata grazie all’impegno dello Stato che ha deciso di imprimere una svolta rilevantissima e grazie anche al cambiamento culturale sostenuto da organizzazioni come la nostra o come la Fai, la Federazione nazionale delle associazioni antiracket e antiusura, e tante altre. Oggi in questa regione e’ certamente piu’ facile rispetto al passato produrre senza subire condizionamenti. A noi rimane un preciso obbligo morale: concorrere con le Istituzioni a rendere normale questa terra, cercando di assicurare alle imprese un mercato libero da condizionamenti e alterazioni”.
Per farlo esiste una sola via ribadisce: “Collaborare con le istituzioni e denunciare senza esitazione mafiosi, estortori e loro fiancheggiatori”. Un appello, infine, ai colleghi imprenditori: “Possiamo e dobbiamo, sempre con modestia ma con grande determinazione, attraverso le nostre imprese e insieme con gli uomini e le donne che con noi lavorano, migliorare la nostra Sicilia e contribuire alla crescita del nostro Paese”.
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