Come riferito dai collaboratori di giustizia Angelo Siino, Giacomo Greco e Antonino Giuffre’, Buttitta, benche’ non formalmente affiliato a Cosa nostra, era personaggio legato a Bernardo Provenzano, nel cui interesse svolgeva l’attivita’ imprenditoriale. Sulla scorta delle indagini patrimoniali svolte dai carabinieri del Gruppo di Monreale, che, tra il 2007 ed il 2013 hanno individuato e sottoposto a sequestro gran parte del patrimonio, si e’ giunti alla confisca dell’ingente patrimonio mobiliare ed immobiliare comprendente 2.300 particelle catastali riferite ad unita’ immobiliari nei comuni di Altavilla Milicia, Altofonte, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Bolognetta, Caccamo, Casteldaccia, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Termini Imerese, Trabia, Palermo e Polizzi Generosa; 9 societa’ attive nei settori, dell’agricoltura, edile, del trasporto; 81 automezzi, mezzi d’opera e di cantiere; 29 conti correnti; 8 libretti di deposito al risparmio; 2 cassette di sicurezza; 2 rapporti titoli; 2 polizze assicurative. Il sequestro di parte dei beni effettuato nel novembre del 2008, subito dopo la morte di Buttitta, fu il primo caso, in ambito nazionale, di applicazione della normativa prevista dal “Pacchetto Sicurezza de luglio 2008 che prevedeva la proponibilita’ del sequestro e della confisca anche nei confronti degli eredi.