Un cinquantenne residente a Monaco di Baviera, originario di Niscemi (Caltanissetta) e’ stato arrestato per associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione di beni archeologici. I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale di Palermo lo hanno avuto in consegna all’aeroporto di Roma Fiumicino, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Termini Imeres. L’arresto si inserisce nell’ambito dell’operazione “Himera” che, a maggio del 2016, ha portato all’esecuzione di tre misure cautelari personali, alla denuncia di 22 persone e al sequestro di oltre 400 reperti di epoca greco-romana. Le indagini del Nucleo di Palermo, coordinate dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, sono state avviate nel 2014, a seguito di un intenso fenomeno di scavi clandestini presso l’area archeologica di “Himera”, in localita’ Buonfornello. Il lavoro investigativo ha permesso di far luce su una complessa rete criminale, in grado di gestire tutte le fasi del traffico illecito: dagli scavi clandestini in vari siti siciliani, all’esportazione illecita (tramite “corrieri”) in Germania dove i beni venivano rivenduti. L’uomo, che svolgeva la funzione di “corriere” nell’ambito del gruppo, in quanto non rintracciabile in territorio italiano, e’ stato destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dal Gip di Termini Imerese. Grazie alle risultanze investigative del Nucleo Tpc di Palermo ed al supporto del Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia della Direzione centrale della Polizia Criminale, e’ stato possibile localizzare l’uomo e procedere all’estradizione in Italia. Appena giunto sul territorio nazionale, e’ stato condotto a Niscemi in regime di arresti domiciliari. Le indagini all’estero proseguono per il recupero dei beni rubati e per l’individuazione dei complici.
Archeologia, traffico di beni: niscemese estradato dalla Germania
Mar, 11/07/2017 - 11:25
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