Alleanza per la Città, università: “l’Amministrazione attua dialogo fruttuoso con i partner istituzionali”

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. A Caltanissetta è attivo dal 2000 il Consorzio Universitario che ha tra i suoi soci il Comune di Caltanissetta, l’ex Provincia regionale (oggi Libero Consorzio Comunale), la Camera di Commercio, l’ASP e di recente anche il CEFPAS. Il Consorzio eroga due diversi corsi di Laurea, quello di Medicina, che vede crescere i numeri degli iscritti in virtù di una graduatoria nazionale, e quello di Ingegneria elettrica che, viceversa, stenta a decollare nonostante la qualità dei servizi. Entrambi i corsi sono sostenuti didatticamente dall’Ateneo di Palermo che, come tutti gli Atenei, ha il ruolo della programmazione universitaria insieme alla conferenza dei Rettori. A parte la quota della Camera di Commercio (che conferisce annualmente la somma minima, ammontante a euro 25.000) e quella del Comune di Caltanissetta (ammontante a euro 250.00), le altre quote e i servizi passano per via diretta o indiretta dalla Regione.

La premessa serve a chiarire lo status dei soggetti e delle risorse economico-finanziarie che consentono, ad oggi, l’erogazione dei corsi universitari di Caltanissetta. Sempre a chiarimento, occorre distinguere tra l’Università, in quanto ente autonomo che adotta programmi di alta formazione, postformazione e ricerca, e Consorzio Universitario (di Caltanissetta, come di Trapani, Agrigento, Noto, Ragusa, Siracusa), organismo locale che si dota di accordi con un Ateneo – anche privato – per consentire lo sviluppo di vocazioni formative territoriali. Per Caltanissetta il treno dell’istituzione di un’università autonoma è passato circa un quindicennio fa, quando all’epoca si istituì la “Libera Università della Sicilia centrale Kore di Enna” (originaria titolazione ancora oggi presente nello Statuto della Kore).

Sino ad oggi, qualora il Consiglio direttivo, presieduto dal Presidente nominato dall’Assemblea dei Soci, avesse voluto proporre l’apertura di un nuovo corso di Laurea, sarebbe dovuto inevitabilmente passare a) dalla liquidità delle risorse finanziarie (e quindi, in gran parte dalla disponibilità della Regione ad investire); b) dalle condizioni favorevoli in quanto a corpo docente dell’Università con cui si ha l’accordo. A parte l’autonomia gestionale, quindi, in atto e di fatto nessun Consorzio Universitario può considerarsi autonomo sotto il profilo della didattica e della ricerca, elementi che sostanziano qualunque percorso accademico.

Il Decreto Baccei-Marziano, prevede una governance più calibarata tra componenti a nomina regionale e universitaria e componenti del consorzio.  La rappresentanza locale si riduce ad una e, quindi, oggettivamente, il Decreto la mortifica.

In data 17 luglio il Presidente e il Consiglio direttivo, organismi in proroga, hanno deciso di opporsi a tale decreto paventando una minore autonomia.

Innanzitutto L’Alleanza per la Città ha sempre avuto nel suo programma lo sviluppo della presenza universitaria nella direzione dell’istituzione di un campus espressione dell’istituendo Distretto biomedico regionale. A tal fine le attività amministrative sono state tese al raggiungimento di accordi propedeutici alla realizzazione dell’obiettivo – ossia la collaborazione con il CEFPAS, entrato tra i Soci – e alla presenza più strutturata e convinta dell’Università grazie a rappresentanti degli ambiti di ricerca che si intendono valorizzare e integrare. Quest’ultimo obiettivo ha visto l’espressione di due nomine da parte dell’Amministrazione comunale – quelle del prof. Alberto Milazzo, Ordinario di Ingegneria, e del prof. Francesco Marra, Associato di Scienze arboricole – che garantiscono sia il territorio, in quanto entrambi nisseni, che l’investimento dell’Università di Palermo nell’offrire docenti e manifesti degli studi accreditati dal MIUR.

La prima opposizione al decreto, quella avanzata dal Consorzio Universitario di Agrigento, ha già avuto una bocciatura dal TAR e quindi il percorso, oltre che poco logico rispetto alle condizione realistiche delle risorse in campo, si sta rivelando anche legislativamente incerto.

Per tale motivo, il lavoro di studio del Tavolo 1, che si occupa di formazione e cultura e in cui sono presenti tutti i rappresentanti politici dell’Alleanza per la Città, ha espresso forti perplessità circa il ricorso al decreto assessoriale che, in ogni caso, dovrebbe essere demandato alla nuova assemblea rappresentativa dei soci. La garanzia del mantenimento dei corsi universitari nella città di Caltanissetta passa per una sinergia positiva con quanti, nei diversi ruoli e con diverse funzioni, compiano tutto quanto sia possibile per stabilizzare e sviluppare quanto fatto negli anni  trascorsi.

L’interesse politico di questa amministrazione è quello di assicurare un dialogo fruttuoso con i partner istituzionali del Consorzio per il bene della città e l’integrazione i prossimi anni dell’offerta didattica universitaria.

L’Alleanza per la Città

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