CALTANISSETTA – Il dovere di un imprenditore non dovrebbe essere solo quello di creare un business di successo. Oltre al profitto personale, in realtà, ciascun individuo dovrebbe avvertire lo stimolo di contribuire, nel proprio piccolo, a migliorare il benessere della società che lo circonda.
Integrarsi nel territorio e vivere in sinergia con i suoi abitanti non equivale a “rompere con il passato” ma, al contrario, “riscoprirlo”, valorizzarlo e riuscire a raccontarne i pregi suscitando emozioni da troppo tempo assopite.
Seguendo questa visione, per nulla illusoria, un gruppo di imprenditori nisseni ha deciso di sposare l’idea di riqualificare la Strata ‘A Foglia.
Proprio come si legge in una celebre citazione del Gattopardo, anche a Caltanissetta c’è chi ha scelto di seguire la regola del “se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.
“Negli anni si sono susseguite diverse idee e progetti di rilancio dello storico mercato – ha commentato Alfonso Grillo, uno dei numerosi imprenditori coinvolti -.La nostra proposta, rispetto quelle presentate in passato, non è diversa nelle intenzioni ma, piuttosto, si discosta nei soggetti che hanno scelto di innescare la spinta propulsiva”.
A tal proposito è stato creato un comitato di gestione della rete d’impresa di cui fanno parte: il presidente Alfonso Grillo, il vice presidente commercialista Ignazio Bumbolo, l’ingegnere Roberto Bonasera e Alessio Matraxia direttore Confcommercio. Una scelta coraggiosa e in controtendenza con quella fatta, per necessità o per rassegnazione, da alcuni commercianti storici del mercato.
Il progetto di rilancio della Strata ‘A Foglia seguirà due binari differenti ma correlati. Accanto agli investimenti privati, che ciascun imprenditore ha già effettuato o sta per fare per avviare la propria attività, verrà affiancata una strategia collettiva mirata a trasmettere all’esterno un’unica identità.
“Ci piacerebbe rinnovare le tradizioni storiche di via Consultore Benintendi trasformando lo storico mercato in un vero distretto del food” hanno proseguito gli imprenditori sottolineando come il loro intento sia quello di lasciare intatte le botteghe, i banconi esterni e i profumi emanati dai prodotti tipici del nostro territorio. Eccellenze che meritano di essere valorizzate.
Le potenzialità di questa via, e ad ampio raggio di tutto il centro storico, sono viste come un vero e proprio diamante grezzo da far scoprire non solo ai nisseni e ai paesi limitrofi ma anche ai turisti stranieri che visitano la città.In questa visione,che già presuppone una varietà di sapori e colori, non poteva mancare lo spazio dedicato a quello che, comunemente, viene definito “streetfood”.
Non bisogna essere molto avanti con gli anni per ricordare la folla di persone che la mattina si accalcava tra i banconi pieni di ortofrutta, pesce, carne o formaggio. La Strata ‘A Foglia non può e non deve essere relegata nella memoria dei cittadini ma, al contrario, deve essere riadattata alle nuove esigenze di vita e, così confezionata, offerta alle nuove generazioni. Solo riscoprendo la bellezza delle nostre tradizioni e avviando un’importante opera di riqualificazione sarà possibile far nascere nei giovani quel “senso di appartenenza” alla città.
“Sarebbe stato più facile aprire un’attività in un altro quartiere. In zone nelle quali poter beneficiare di molto spazio per i parcheggi, per i tavoli all’esterno, per le operazioni di scarico merci e per tutte le esigenze richieste da un’attività legata al settore della ristorazione – ha proseguito Grillo -. Noi, però, abbiamo deciso di farci guidaredal cuore e non dalla ragione, con la convinzione che non saremo solo noi a godere dei frutti ma tutta la città. Osserviamo la realtà con obiettività senza ignorare i problemi né ingigantirli. Conosciamo le difficoltà oggettive e logistiche dell’area e pensiamo che non siano dei muri insormontabili: tutto può essere risolto, basta solo crederci veramente e creare un tavolo tecnico che abbia la stessa sinergia di intenti”.
Proprio per raggiungere questo obiettivo è stata già messa in moto la macchina organizzativa che coinvolgerà istituzioni pubbliche e aziende private.Quella da avviare è una “best practies” già studiata e messa in atto in altre realtà siciliane come, solo per citare alcune delle più famose, la Vucciria a Palermo, via Santa Filomena a Catania o la Farm di Favara. “Quello che bisogna fare è, semplicemente, adattare queste idee al nostro territorio”.
La Strata ‘A Foglia non dovrà essere più vista come un’area piena di vivacità già dalla prime ore del mattino e poi abbandonata al degrado e all’isolamento per tutto il resto della giornata. Sono stati già previsti locali notturni nei quali potere cenare o intrattenersi per un dopocena. Quello che si vuole creare è un luogo che, nel rispetto della quiete pubblica, sia sempre pieno di vitalità. Un crocevia di strade, di persone e di interessi capace di accogliere chiunque desideri farne parte.
Una visione simbolica che ripercorre le caratteristiche urbanistiche già presenti. All’inizio della strada, all’incrocio con via Berengario Gaetani, spicca un’insegna marrone che denota il mercato Strata A’ Foglia come un’area di “interesse turistico e culturale”. Riflettendo, però, bisogna ammettere che per accedere in via Consultore Benintendi non c’è un solo ingresso.Lungo tutta la via, tra un palazzo e l’altro, spuntano diversi spiragli dai qualiè possibile accedere in questa “oasi protetta”.
I commercianti che si stanno lanciando in questo progetto di rilancio hanno messo in risalto alcuni elementi indispensabili: “Non ci vedremo concorrenti bensì alleati. Stiamo studiando una rete d’impresa che metta in attoservizi nel breve e nel lungo periodo”.
Cassonetti per la raccolta differenziata, rimborso del biglietto del parcheggio, servizio di accompagnamento delle buste della spesa fino alla macchina o a domicilio saranno i primi ad essere attivati. Seguiranno l’organizzazione di eventi,fiere, esposizioni, un servizio di baby parking e l’estensione di questo “distretto del food” a tutto il centro storico.
Per accendere la “miccia” del cambiamento sarà chiesta ai cittadini soltanto un po’ di fiducia.“Abbiamo già visto, in altre occasioni, come i nisseni abbiano risposto in massapartecipando ai grandi eventi e, alla fine, siano tornati a casa soddisfatti”. Per capire l’idea di rilancio della Strata ‘A Foglia e il desiderio di restituire a quel luogo la dignità che l’ha sempre contraddistinta, dunque,è indispensabile cambiare prospettiva. “Non bisogna pensare che quello che nascerà sarà un freddo e schematico allineamento di locali. Siamo siciliani e portiamo nell’anima una naturale propensione all’accoglienza – ha concluso Grillo -. Ogni persona che entrerà nei nostri locali sarà accolta con lo stesso affettuoso calore che, a casa nostra, dedichiamo agli ospiti più graditi”.
Street food: quel “cibo di strada” che racconta la storia di un popolo
La nuova tendenza in ambito culinario è quella dello “streetfood”, un termine che, letteralmente, vuol dire “cibo di strada”. Non bisogna lasciarsi influenzare dall’apparenza: questa tipologia di pietanze non rientra nella categoria di quelle che si trovano in un “fast food” ma, al contrario, valorizzano le tradizioni antiche.
Riscoprire i sapori del passato, valorizzare gli ingredienti della filiera “corta” e riproporli come eccellenza culinaria. Possono panelle, crocchette o bocconcini di carne diventare il nuovo trand culinario a livello mondiale? Sì, a condizione che si seguano alcune regole basilari.
Ogni territorio è unico e differente dagli altri. A variare saranno erbe aromatiche aggiunte come insaporitori, modalità di cottura o materie prime. L’unico elemento comune è la scelta di usare ingredienti tipici della propria zona. Con un solo boccone il cliente dovrà intuire la storia e la cultura di quel popolo. Proprio questa caratteristica, densa di significato, ha consacrato lo “streetfood” come uno dei più potenti strumenti di promozione turistica di un territorio.
L’importanza del cibo non solo nelle sue caratteristiche nutrizionali ma anche come veicolo di scambio culturale. Un principio ribadito anche durante l’Expo internazionale che, non a caso, ha scelto l’Italia come suo emblematico rappresentante. Il nostro paese è ricco di storia e opere d’arte che non si limitano alle creazioni architettoniche ma si estendono anche a quelle che si portano a tavola. Un principio valido soprattutto in Sicilia, un’isola che dalle sue numerose dominazioni ha saputo dare vita ricette dal gusto inconfondibile.