Neppure le grandi piogge dell’inverno passato, dunque, sono bastate a preservare le riserve, complice un sistema acquedottistico che – e’ il caso di dirlo – fa acqua da tutte le parti, con un indice di dispersione allarmante.
PALERMO – Si svuotano gli invasi siciliani. L’Osservatorio delle acque della Regione elenca i dati aggiornati a giugno: -5 per cento rispetto a maggio, -16 per cento rispetto allo stesso mese di un anno fa. Assommano, infatti, a 436 milioni di metri cubi i volumi raccolti nelle 23 dighe della regione, ma erano 462 milioni il mese prima e 519 milioni un anno fa. Una perdita secca di 83 milioni di metri cubi dal 2016 a oggi. Ma il deficit d’acqua in mezza Sicilia e’ di oltre il 50%. Lo certifica in modo disarmante l’ultimo Bollettino mensile di siccita‘: “Emerge la completa assenza di pioggia nel mese di maggio per oltre meta’ del territorio regionale, aggravando un deficit pluviometrico che per il trimestre marzo-aprile-maggio ha superato in molte aree il 50% rispetto alla norma”. Piu’ grave, sottolinea il documento, “di quello occorso in occasione della grande siccita‘ del 2002, quando tuttavia i quantitativi caduti nei mesi autunnali ed invernali erano stati decisamente inferiori alla stagione 2016-17″. Neppure le grandi piogge dell’inverno passato, dunque, sono bastate a preservare le riserve, complice un sistema acquedottistico che – e’ il caso di dirlo – fa acqua da tutte le parti, con un indice di dispersione allarmante. E la lunga estate siciliana e’ appena iniziata.