Nel periodo dell’anno che la liturgia chiama “pasquale” abbiamo celebrato i misteri di Cristo: dalla istituzione della Eucaristia, alla passione e morte, alla sua resurrezione e la Ascensione al cielo e il “dono “ dello Spirito Santo, nella Pentecoste. La solennità odierna è dedicata alla SS: Trinità. Detto così sembra che stiamo parlando di tutt’altro che del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo. I nome potrebbe farci sviare dalla giusta … comprensione. E invece ? Invece ci domandiamo: chi è la SS. Trinità !? Non so quanto ci potrebbe far sorridere se taluni, pur cristiani, scambiano la Trinità con una “ Santa “ , forse poco conosciuta . Diciamo, quasi mettendo le mani avanti, che la Trinità, è la verità più misteriosa della nostra fede; è il cuore della nostra fede. Si ! perché , volendola “definire” , nel modo più semplice, più sintetico e veritiero, dobbiamo dire : La Trinità è il Signore!. Che poi si chiami con tre nomi Padre, Figlio e Spirito, è il mistero che non ci è dato comprendere. Se anche uno solo dovesse penetrare l’intima realtà della divinità così… misteriosa. non sarebbe più un mistero. Ma questo “non la rende estranea alla nostra vita”. Il Signore è presente , è con noi. Mosè chiede sul monte : “ Signore, cammina in mezzo a noi “ In modo chiaro nell’Antico Testamento è proclamata la presenza del Padre in mezzo al suo popolo; nella concretezza più ovvia e comprensibile Gesù nel Nuovo Testamento, vive con noi, come noi, affronta le vicende della sua storia come uomo simile a noi. E tornato al cielo invia lo Spirito del Padre e Suo che si rende visibile nei segni. Se non comprendiamo il mistero constatiamo, intanto, “che c’è” che ci è vicino, e il nostro rapporto, con la Trinità, è proclamato e professato con la preghiera della liturgia che ci fa rivolgere al Padre per mezzo di Gesù Cristo in unione con lo Spirito Santo. Possiamo “incontrare “ il Signore nelle sue opere. Il Salmo : “O Signore nostro Dio quanto è grande il tuo nome su tutta la terra , sopra i cieli si innalza la tua magnificenza”. Ci aiuta, in questo, anche la suggestione della poesia: “Ovunque il guardo giro, immenso Dio ti vedo, nell’opre tue ti ammiro,ti riconosco in me”. Diciamo che dovremmo… magicamente sintonizzarci con tutti i fenomeni, i segni della sua potenza, della sua sapienza: le bellezze del creato, la nobiltà dello spirito umano. La Trinità la celebriamo continuamente, con un segno di croce, con la liturgia dei sacramenti. Noi viviamo nel grembo della Trinità” in essa viviamo, siamo ed operiamo”. Noi sentiamo il soffio dello Spirito nella molteplice vitalità della vita cristiana e della Chiesa. Egli è guida , ci sostiene, ci illumina. L’amore del Padre ci abbraccia, ci accarezza con la sua provvidenza e le sue benedizioni. Il Figlio ” nel suo sacramento” ci nutre come “pane del cammino”, di pellegrini che sognano di incontrare il suo volto “ nella terra dei viventi”.