PALERMO – Roberto Lagalla interviene in merito alle dichiarazioni del Presidente di Sicindustria, Giuseppe Catanzaro, e rispetto ai disarmanti dati regionali diffusi dal rapporto annuale della Banca d’Italia sull’economica siciliana.
“Mentre la politica regionale si affanna ad individuare candidati alla presidenza della Regione, in grado di anestetizzare il fallimentare ricordo di questi ultimi anni di governo – dichiara Roberto Lagalla – la Banca d’Italia presenta dati sconfortanti sull’economia della Sicilia. Si tratta di risultati drammatici, sintetizzati da un andamento del PIL inferiore ai livelli pre-crisi di circa 12 punti percentuali, rispetto ai 7 dell’Italia. Cresce la disoccupazione e il lavoro cala, in particolare nel settore delle costruzioni. Arretrano anche industria, agricoltura e servizi mentre, grazie alla favorevole congiuntura internazionale, crescono solo gli operatori del settore turistico. In queste ore, anche il neo-presidente di Confindustria Sicilia Giuseppe Catanzaro presenta un quadro economico compromesso, denunciando insormontabili ostacoli amministrativi e burocratici agli investimenti. Oltre due miliardi sono bloccati da vincoli dettati da piani paesaggistici della Regione, approvati senza la necessaria ricognizione delle attività esistenti nelle aree oggetto di pianificazione. In questo scenario sconfortante è più che mai necessario dire basta all’improvvisazione della gestione, agli impedimenti della burocrazia, all’egoismo della politica. La Sicilia, quella sana di chi lavora e confida nel cambiamento, merita una diversa cultura di governo”.
E spiega: “Serve una forte discontinuità di azione, un credibile rilancio delle istituzioni regionali, una seria politica di programmazione, uno sforzo comune che, partendo dalla valorizzazione delle potenzialità dei territori, liberi le energie inespresse e regali ai siciliani una meritata stagione di riscatto. Con Idea Sicilia intendo porre alla base di ogni possibile confronto con i partiti, in vista delle prossime elezioni regionali, la qualità dei programmi e l’impegno a realizzarli, non senza indirizzare, sin d’ora, un caloroso invito ad unire le forze e le esperienze dei movimenti e delle associazioni di ispirazione civica.”