CALTANISSETTA – L’altro ieri sono stato a fare il turista a Catania ed ho pensato di passare dal Pala Galermo, insieme a Magic. Il Pala mi ricorda un bellissimo campionato di B con la Virtus Catania Basket. Sorge in una delle zone meno abbienti di Catania ma il ricordo è bello: le chiacchierate con il custode, ex grande gloria del rugby nazionale, dei nostri allenamenti e degli allenamenti immediatamente dopo il nostro, della Rainbow, con le bellissime ragazze del presidente Ferlito. La mente va alla fine di uno di questi, fine Febbraio, riunione nell’Agorà ma tutti i ragazzi sono distratti, faccio subito il grido, il mio “GO”, perché hanno lavorato bene e non voglio tartassarli e noto che molti di loro si dirigono, immediatamente, verso l’angolo sinistro delle tribune, 2° gradone, dietro a Gianluca. Intravedo l’Addetto Stampa di Ferlito ed accanto a lei un “DREAM”, un sorriso stagliato su un viso bellissimo da divinità greca, capelli raccolti a coda di cavallo, come una amazzone, ed i gomiti appoggiati sulle ginocchia in modo che le mani poste come prolungamento delle braccia tenessero quel meraviglioso sorriso, quasi sollevato da tutto, come la “maretta” di Polizzi Generosa. Tutti sono là, ma Lei non muove ciglio, sorride a tutti e non si sposta di un nulla. Comincio a guardare con più attenzione, come fosse un quadro. Decido con una scusa di avvicinarmi per guardare meglio quella divinità. Da vicino il suo sorriso era veramente meraviglioso, di persona trasparente ed aperta, il suo viso sembrava abbronzato, nonostante fossimo in Febbraio, gli occhi erano grandissimi, parlavano ed avrebbero illuminato in una notte senza lampioni e senza stelle una strada deserta, immersa in un vallone. Vedendola sempre da più vicino, penso al film Troy che avevo visto il giorno prima: Lei è Andromaca e non una divinità greca!!!! in quel momento volevo essere Ettore, che la sta salutando sulla porta Scea, chiedendole se potevo offrirle un caffè ma forse ad Ilo non conoscevano questa pianta…
“Francesco, non sognare ad occhi aperti sempre!!! Lasciale stare queste ragazze che non ti considerano” e tu Totò “niente sesso e niente alcool”: mi ritrovo proiettato, come in un viaggio a ritroso, nel Febbraio 1972, nella stanza dello zio Totò Sollami, mitico custode del Galilei, vecchio impianto del basket nisseno. Di fronte a me, il prof. Michele Amari, con i suoi occhiali da vista scuri, il cappello e il maglione dolce vita sotto la giacca, che con il suo vocione imperioso, sbraitava contro noi ragazzi della Robur ma soprattutto contro di me e Totò, lui colpevole solo di essere amatissimo dalle ragazze ma per l’alcool ridemmo un po’ tutti, lui non beveva mentreio venivo da una bruttissima prestazione contro il Marsala, dove avevo ecceduto negli individualismi. Sia io che Totò ci facevamo piccoli, piccoli dietro Giancarlo e Gino che cercavano di difenderci, ma niente da fare il prof. era irremovibile: “Domenica, Totò non sarai convocato e tu Francesco, non partirai in quintetto!!”. Ma come? e le ragazze che verranno per me e Totò? Io che da piccolo ero stato sempre la punta di diamante della squadra? Meglio accettare, il prof era un duro (ma dal cuore tenero). La Domenica contro l’Orlandina venne fuori il mio carattere: feci una partita straordinaria ed ad ogni canestro e ad ogni mio assist, sentivo la voce del Prof che mi gridava:” Bravo Ciccio (mannaggia con questo Ciccio)!!!.
Giocava bene Lula, ma era soprattutto la dolcezza che conquistava tutti i ragazzini, e fece una bella coppia con un’altra speranza del basket nisseno. Essere disponibile verso il prossimo, aiutare tutti, questo è stato sempre il suo motto, la sua Mission e nonostante comincia a diventare un abile Manager si circonda sempre della semplicità e delle gite a Madjieugore, forse perché sa che da lassù, il prof sta sempre a controllarla.
Oggi è con le ali sfilacciate e con gli occhiali scuri, attaccati con lo spago, un po’ ammaccati, perché parando un rigore a San Pietro, decisivo per il risultato, era andato sbattere contro il palo, nella partita dei santi con la barba contro gli arcangeli e gli angeli.
È con la dolce Alessandra abbracciata a lui con vicini, un peso di circa 5 kged un disco, perché ha appena vinto i campionati di atletica leggera del Paradiso. Lui controlla Luisa, se no con il suo vocione gli urlerà:” Maria Luisa lascia i pensieri negativi in panchina e pensa a lottare come ti abbiamo insegnato io e la mamma”.
Intanto sto pensando che mi sarebbe piaciuto prendere un caffè con “Andromaca”, ma forse aveva ragione il Prof….. sogno sempre troppo.
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Che assist Ciccio!
GRAZIE
Che meraviglia.... ho risentito la voce del Maestro, le sue lezioni indimenticabili ... ed ho rivisto il sorriso di Lulù... di cui tutti siamo stati innamorati....
Grazie Francesco
Grande Francesco, anche io ho avuto l'onore di conoscere il Prof. Amari e ne ho un meraviglioso ricordo, grazie per i tuoi interessanti racconti.
Non conosco quasi nessuno dei personaggi citati se non quel Tracuzzi che oggi da anche il nome al ns palazzetto dello sport .... ma la storia come sempre e scorrevole e avvincente... un piacere da leggere e immaginare queste "foto" realisticamente descritte... Grande Coach!!!!
Complimenti, non so come fai a ricordare tutto quello che hai ben raccontato, mi hai fatto tornare indietro negli anni. Sei unico, bravo.