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Confisca beni 170 mln a imprenditore siciliano

Redazione

Confisca beni 170 mln a imprenditore siciliano

Gio, 22/06/2017 - 18:56

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Nel corso delle indagini sono stati documentati dagli investigatori rapporti ‘personali e d’affari’ tra Mollica ed alcune persone legate a clan malavitosi, anche di matrice mafiosa

ROMA – La Guardia di finanza di Roma ha confiscato beni mobili e immobili, partecipazioni e numerose societa’, per un valore di circa 170 milioni di euro, riconducibili all’imprenditore di origini siciliane Pietro Tindaro Mollica, di 56 anni, impegnato nel settore degli appalti di opere pubbliche su scala nazionale. Il provvedimento e’ stato emesso dal Tribunale capitolino – V Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione. L’indagato, secondo gli investigatori, dietro lo ‘schermo’ di numerose societa’ formalmente amministrate da una vasta platea di ‘prestanome’, sarebbe riuscito, nell’ultimo ventennio, ad assicurarsi un elevato numero di commesse pubbliche in tutta Italia. In particolare, i Finanzieri hanno ricostruito le vicende che hanno condotto al crack del consorzio romano ‘Aedars Scarl’, dichiarato fallito con sentenza del Tribunale di Roma del 12 maggio 2015. Le Fiamme gialle hanno accertato che, nel corso del decennio 2003-2013, l’Ente si era aggiudicato una serie di importanti appalti pubblici su scala nazionale, tra cui spiccano le commesse, poi giunte alla fase esecutiva, indette dall’Ufficio del Commissario Straordinario Delegato per il rischio idrogeologico nella Regione Calabria, dall’Adr – Aeroporti di Roma spa, dall’Anas-Sicilia, dalla Regione Sardegna, dalla Provincia di Reggio Calabria, dalla Provincia di Siracusa, dal Comune di Sessa Aurunca (CE), dal Comune di Rosarno (RC) e dal Comune di Ciampino (RM), per un valore complessivo degli appalti, all’epoca gia vinti, pari a circa 120 milioni di euro.

In tale ambito, il 10 marzo 2015, Mollica e’ stato sottoposto a due distinte misure cautelari personali e condotto al carcere di Regina Coeli, nell’ambito dell’operazione di polizia convenzionalmente denominata “Variante inattesa”. Al centro delle indagini, coordinate dalla Procura di Roma e condotte dal Gico, sono finite 15 tra persone fisiche e giuridiche, operanti per lo piu’ nel settore edile. Nel corso delle indagini sono stati documentati dagli investigatori rapporti ‘personali e d’affari’ tra Mollica ed alcune persone legate a clan malavitosi, anche di matrice mafiosa. Tra questi spiccano gli imprenditori Francesco Scirocco, 52 anni, ritenuto vicino al clan messinese di Cosa nostra dei “Barcellonesi”, tra i soci fondatori del Consorzio ‘Aedars’; e Vincenzo D’Oriano, 52 anni, presunto affiliato al clan camorristico dei Cesarano, amministratore di fatto di una delle consorziate dell’Ente. Il provvedimento di confisca ha riguardato il patrimonio aziendale e relativi beni di 10 societa’, con sede a Roma; quote societarie di 4 societa’, con sede a Roma (2), Venezia e in provincia di Messina; 40 unita’ immobiliari (11 fabbricati e 29 terreni) tra Roma, Varese e la provincia di Messina; 11 tra auto e moto; rapporti bancari, postali, assicurativi e azioni, per un valore complessivo di circa 170 milioni di euro. Contestualmente all’imprenditore Mollica e’ stata applicata la misura della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per due anni.