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Champions “Real”: Juve, svanisce il sogno. Doppietta di un mostruoso CR7, per i bianconeri è la settima finale persa

Redazione

Champions “Real”: Juve, svanisce il sogno. Doppietta di un mostruoso CR7, per i bianconeri è la settima finale persa

Sab, 03/06/2017 - 23:47

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Niente Triplete a Cardiff: il Madrid vince 4-1 con doppietta di CR7 e gol di Casemiro e Asensio, inutile la rovesciata di Mandzukic.

CARDIFF (GALLES) – Un’altra pugnalata al cuore. Un’altra tacca sul muro delle sconfitte di una prigione europea che sembra dire “fine pena mai”. Così vicini alla gioia liberatoria, così respinti nel profondo pozzo della depressione da finali perse. Sono sette, sono cinque di fila: Allegri può anche contare quelle giocate, per cacciare via la negatività, ma stasera non gli andrà dietro nessuno. La Juve perde 4-1 contro un Real che invece, visto da Torino, è il suo “odioso” opposto. Animali da finali, vincenti nati col ciuffo in ordine e i muscoli scolpiti di Cristiano Ronaldo: 2 gol stasera, 12 nel torneo, terza finale timbrata. Come lui, nessuno nell’era moderna. Meglio di lui solo Di Stefano, altro madridista.
CIAO TABÙ — Il Real a Cardiff si prende la Dodicesima, cancella il tabù del bis impossibile, incorona Zidane come allenatore da record e “unto dagli dei del calcio”. La svolta la dà il suo uomo, Casemiro, quello che ha imposto l’anno scorso all’ambiente per trovare equilibrio, con un tiro fortunosamente deviato da Khedira, a inizio ripresa. La Juve che era pericolosamente “rinculata” dopo l’intervallo si scioglie lì, il solito CR7 la piega definitivamente, sbucando in area piccola fra Chiellini e Bonucci su cross di Modric. La Juve non si rialzerà più. I bianconeri incassano quattro reti, più che nel resto della Champions, vengono traditi dagli uomini più attesi, Higuain e Dybala, mostrano problemi sul pressing blanco e anche un po’ di timore che porta all’errore. Allegri, perfetto per tutta la stagione, perde il confronto con Zizou, che spegne Alves e Sandro, taglia i riferimenti alle punte e in generale sembra avere più giocatori in campo.
L’ILLUSIONE MANDZUKIC — La magia collettiva per il pareggio resterà l’unica pennellata d’autore di una squadra che aveva iniziato con tre tiri in 7’ e chiude affondata anche da Asensio, il ragazzino ultimo a entrare. Al 27’ Bonucci aveva aperto per Sandro: cross al volo, stop di Higuain, tocco per Mandzukic, stop di petto e girata di destro a pallonetto. Conclusione incredibile di un’azione da cinema: la palla calciata da Bonucci a centrocampo tocca terra solo dietro alle spalle di Navas. Il resto sono 5 tocchi al volo. Sembrava la risposta alla sbandata sul primo gol di Ronaldo, quando i bianconeri avevano incassato una di quelle azioni in velocità che tanto temeva il tecnico. Sembravano dire: “Avete visto che qualità? Non andrà come al solito”. Invece va come al solito. L’arma “da gara in corso”, Cuadrado, dura pochi minuti e si fa cacciare, quelli in viola infieriscono, festeggiano, godono. Ci sono abituati, non hanno mai avuto un dubbio. Alzano la coppa, ed è un’altra pugnalata al cuore degli juventini. Ma non si arrenderà la Juve, non lo ha mai fatto. Ostinata a provarci ancora. Buffon cercherà un’altra occasione, l’ultima. Deve esserci il lieto fine, da qualche parte. Solo che dal fondo del pozzo stasera proprio non si vede. (di Valerio Clari, fonte gazzetta.it)