Nella sua carriera circense, Liborio “Giovanni” ha avuto diversi incidenti in gabbia, per fortuna mai gravi, ha lavorato con tigri, leoni, leonesse ed orsi.
Grande cordoglio in città per la morte di Liborio Sfalanga (nella foto a destra), straordinario artista circense dalla carriera luminosa. Si è spento ad 86 anni; viveva con la famiglia Orfei a Peschiera Borromeo.
Una vita ricca di successi e trasferimenti, tanti sacrifici e un formidabile talento per tenere fede al sogno coltivato fin dall’adolescenza: il circo.
Liborio nasce a Caltanissetta il 6 marzo 1931, ultimo di 7 figli. Nel 1947 pianta il proprio tendone a Caltanissetta il circo di Bianco Zamperla e il piccolo Liborio che all’epoca aveva 16 anni attratto dagli animali ogni giorno si recava ad ammirare gli animali del circo al punto che il titolare del circo gli propose di andare a lavorare da lui. Da quel momento inizia la sua avventura nel circo. Il primo giorno di lavoro il titolare del circo gli disse che riteneva il nome Liborio troppo “difficile” e per comodità lo chiamò Giovanni: da quel momento tutti lo chiamarono semplicemente Giovanni ed è con quel nome che tutti lo conoscevano.
Dapprima comincia come operaio comune e successivamente nel 1948 si trasferisce al Circo Caveagna dove rimane fino al 1950. Nello stesso anno va a lavorare al Circo Medrano delle sorelle Swoboda. La sua lunga carriera con la Famiglia Orfei inizia nel 1958 con il complesso allora diretto da Orlando. Da lì comincia ad avvicinare gli animali in gabbia curandosi di loro. Nel 1960, quando Orlando si separa dalla famiglia di Alba Orfei si trasferisce a lavorare con i fratelli Liana, Nando e Rinaldo Orfei.
In quegli anni il domatore del Circo dei tre fratelli Orfei era Franco Migliorini. A Liborio toccò l’onore e l’onere di salvare Migliorini dalle grinfie dei leoni, gesto che gli valse un riconoscimento ed una medaglia al valore civile. Nel 1966 gli Orfei si recano in tournée in Jugoslavia e Liborio debutta ufficialmente in pista come domatore con un numero di leoni e leonesse. Sono questi gli anni d’Oro del Circo Italiano. Gli Orfei fondano prima il Circo a 3 Piste, poi il Circorama, il Circo delle Mille e Una Notte e infine il Circo delle Amazzoni. Sui programmi stampati tanti nomi di domatori, ma molto spesso dietro denominazioni esotiche si celava sempre Liborio con vari personaggi e caratterizzazioni quali Tiberius Spalanca e Hans Gruber. Con il nome d’arte di Hans Gruber si esibisce tra i leoni con un look da mongolo: capelli rasati, una sola coda di capelli lunghi e lunghi baffi che incutevano un certo timore. E’ incredibile la capacità di trasformismo di questo artista, in grado di apparire con uno stile molto “ordinario”, oppure con un look da guerriero mongolo!
I fratelli Liana, Nando e Rinaldo Orfei si divisero nel 1978. Nando Orfei proseguì con l’insegna Circo delle Amazzoni con la moglie Anita Gambarutti e i figli Paride, Ambra e Gioia. Liborio li segue presentando un numero con diverse tigri del Bengala e Siberiane quando Nando non lavorava, o aiutandolo nella preparazione del numero.
Nella sua carriera circense, Liborio “Giovanni” ha avuto diversi incidenti in gabbia, per fortuna mai gravi, ha lavorato con tigri, leoni, leonesse ed orsi. Ed oltre ad esibirsi in pista, è stato anche un ottimo addestratore per i numeri presentati da Nando, Anita e altri artisti. Ha imparato l’arte del domatore da solo, da autodidatta. L’ultimo suo spettacolo è stato nel 2000. Non si è mai sposato.
La città piange un’artista che ha scritto una pagina ricca di storia circense nazionale e che ha regalato tanti sorrisi ed emozioni a tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna di vederlo esibire. (Notizie e foto tratte da circusfans.net)