Per le mucche – riferisce la Coldiretti – il clima ideale e’ fra i 22 e i 24 gradi, oltre questo limite gli animali mangiano poco, bevono molto e producono meno latte.
Sono gli effetti di un giugno bollente in Italia dove le temperature massime sono risultate superiori di 2,2 gradi la media di riferimento mentre le precipitazioni sono risultate in calo del 52% provocando una crisi idrica di portata storica a livello nazionale (sulla base delle elaborazioni Coldirettisu dati Ucea relativi alla prima decade). Una situazione sempre piu’ difficile con una primavera climatologica che e’ stata la seconda piu’ calda dal 1800 ad oggi, con un’anomalia di +1,9 gradi e la terza piu’ asciutta con un deficit di quasi il 50% dopo che anche l’inverno si era classificato al terzo posto tra i piu’ asciutti con il 48% di precipitazioni in meno, con valori di temperatura superiori di 0,49 gradi alla media di riferimento. Il risultato e’ che l’Italia e’ a secco con la siccita’ che ha colpito dall’Emilia Romagna alla Sardegna, dal Veneto al Piemonte, dalla Lombardia alla Liguria, dalla Toscana al Lazio, dall’Umbria alla Calabria, dalla Campania alla Puglia, dalla Basilicata fino in Sicilia. Gli agricoltori – conclude la Coldiretti – devono ricorrere all’irrigazione di soccorso per salvare le produzioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro, ma anche girasoli, i vigneti e il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte per i grandi formaggi tipici dal grana padano al parmigiano reggiano fino alla mozzarella di bufala.