Strage Capaci, il Procuratore Generale di Caltanissetta Sergio Lari: “Falcone fu delegittimato dalle stesse Istituzioni”

Il magistrato ha sottolineato: “La piu’ grande eredita’ di Falcone e’ quella di aver costruito la normativa antimafia, sui collaboratori di giustizia, sulla Dia, sul 41 bis, sulla Dda”

PALERMO  – “La parabola esistenziale di Falcone non puo’ essere ridotta alla mafia familiare dei Corleonesi. Falcone subi’ numerose delegittimazioni proprio dalle istituzioni a cui lui stesso apparteneva: mi riferisco alla mancata nomina a capo dell’ufficio Istruzione di Palermo, alla mancata nomina di alto commissario, non fu nominato componente del Csm“. Lo ha detto il procuratore generale di Caltanissetta, Sergio Lari, a margine delle celebrazioni, nell’aula bunker di Palermo, per il venticinquesimo anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta.
“Queste delegittimazioni – prosegue – non intaccarono la sua fiducia nelle istituzioni: e’ questa la sua grandezza. Non critico’ mai le istituzioni a cui apparteneva, anzi, decise di andare il 13 marzo del ’91 al ministero di Grazia e Giustizia, perche’ capi’ che da Palermo poteva costruire una casa, dal ministero un palazzo“. “La piu’ grande eredita’ di Falcone e’ quella di aver costruito la normativa antimafia, sui collaboratori di giustizia, sulla Dia, sul 41 bis, sulla Dda – ha aggiunto – Su questa normativa abbiamo costruito in questi 25 anni tutti i successi contro la mafia. Se oggi la mafia e’ in ginocchio rispetto a quella che dovette affrontare Falcone lo dobbiamo a lui, alla sua capacita’ di essere un passo avanti rispetto agli altri”. 
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