PALERMO – Nell’ultimo decennio sono partiti dalla Sicilia quasi 70.0000 laureati di cui piu’ o meno la meta’ e’ rimasta nelle regioni e nei Paesi in cui ha trovato opportunita’ d’inserimento lavorativo e sociale. Lo ha detto nella sua relazione Mimmo Milazzo, segretario di Cisl Sicilia, a Palermo, in occasione del dodicesimo congresso regionale. “E’ facile comprendere – ha chiosato il segretario – quanto questo fenomeno sia un fattore d’impoverimento della Sicilia, sia dal punto di vista sociale che economico e culturale”. L’Isola e’ la prima regione d’Italia per numero di emigranti e si calcola che fra Agrigento, Palermo e Catania, siano piu’ di 100.000 coloro i quali siano andati a vivere e lavorare altrove. Insomma, l’Isola e’ terra di sbarchi. E’ terra di accoglienza. Ma e’ anche terra di addii. E’ negli ultimi anni che s’e’ registrata l’accelerazione del fenomeno migratorio in uscita, a fianco di quello in entrata. Rispetto alla migrazione di alcuni decenni fa, ha ribadito Milazzo, “a fare la valigia e andare altrove in cerca di fortuna, oggi sono siciliani dal livello d’istruzione medio-alto, per lo piu’ giovani”.
Sicilia: Cisl, 7000 cervelli in fuga ogni anno e meta’ non torna
Gio, 04/05/2017 - 22:43
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