SAN CATALDO – Pochi giorni mancano alla festa del santo patrono Cataldo ed allo svolgimento della “Festa di Primavera”, che si terrà dal 10 al 14 maggio prossimi. L’iniziativa, quest’anno, prende il posto della Fiera dell’Artigianato, svoltasi per nove edizioni dal 2008 al 2016. Su commemorazione del patrono e Festa di Primavera interviene il parlamentare sancataldese on. Alessandro Pagano. Quella del deputato della Lega dei Popoli – Noi con Salvini è una critica all’indirizzo dell’amministrazione, con “focus” diretto su cultura e tradizione: <<L’ultima iniziativa dell’amministrazione comunale ci lascia sgomenti. Il sindaco Modaffari, forse consigliato da consulenti atei, ha rinnegato la storia e lo stesso nome della città, trasformando la festa del Santo Patrono in una “esoterica” festa di primavera, agganciandosi a quei riti pagani propri alle civiltà megalitiche. La bizzarra idea suggerita dall’ennesimo crac mentale del sindaco, si è concretizzata in un atto amministrativo gravissimo ai danni di una comunità con una identità forte, legata al santo vescovo cui è devota, che ha radicati valori e principi ispirati alle radici cristiane. Princìpi, fede e valori che certamente non possono essere negoziati, ridimensionati o soppressi con una delibera comunale>>. Pagano, così, continua: <<Quest’anno, il 10 maggio si celebrerà la festa della primavera (la cosiddetta festa dell’equinozio di primavera anche se in ritardo) e non la festa di San Cataldo. Prono al politicamente corretto, per non offendere nessuno, il sindaco Modaffari sta rinnegando secoli di storia e tradizioni della città. Questa amministrazione sta letteralmente svendendo la nostra identità, la nostra cultura, come se ci fosse da vergognarsene. Tutto ciò è chiaramente inaccettabile e lo condanniamo con forza e determinazione, nella più assoluta certezza che la stragrande maggioranza dei sancataldesi la pensa come noi per il semplice fatto che a decine ci hanno contattato. La Festa dell’artigianato di San Cataldo, così come conosciuta, nacque dieci anni fa per iniziativa dell’allora amministrazione di Di Forti. Una fiera all’insegna della qualità, tesa a realizzare una economia virtuosa di tipo produttivo del nostro centro Sicilia. Ciò che accade ora è la prova concreta di un’amministrazione miope, che ha svenduto il passato senza essere riuscita a dare una visione e una prospettiva alla città. Un’amministrazione insensibile ai temi economici, incapace di saper cogliere il treno dei finanziamenti europei, di dare risposte alla popolazione. Un’amministrazione – conclude il deputato -, che ancora una volta dimostra la distanza e lo scollamento con il sentimento della comunità di San Cataldo. Alla prossima il sindaco tenterà di abolire pure il Natale sostituendolo con la festa dell’inverno? La nostra città non merita tutto ciò>>.