Nel Solco dello Spirito : Trionfo con sfumature di gloria!

 E’ la festa della Ascensione . Gesù porta a compimento il suo mistero di salvezza.    Come tante altre, nel passato, godeva di grande popolarità , non solo sotto l’aspetto  religioso ma anche sociale, con la viva  manifestazione   dei falò  dell’ascensione. E’ già tanto, se, oggi, conserva  la sua solennità liturgica e l’attenzione devota dei fedeli.  Anche  se in maniera sintetica, come di consueto, vogliamo considerare la “ ammirabile festività dell’Ascensione”  come una “medaglia a due facce”.

La prima è la memoria “storico-biblica “. Non si tratta di venirne a conoscenza, ora, per la prima volta, essendo nota alla nostra “cultura” biblica.  Credo, però,   che con piacere se ne possono ricordare i diversi particolari che sono tanto significativi  e  di piacevole ascolto. Ed  ecco

un bel mattino, Gesù, va sul monte con i suoi  discepoli ed anche tanti suoi seguaci,. Parla affabilmente  e fa ancora delle utili raccomandazioni, e dà le ultime consegne:  “Andate in tutto il mondo, ammaestrate  tutte le genti; il Padre vi manderà lo Spirito. Santo ; io sarò sempre con voi a sostenervi nelle vostre difficoltà. E dove vado io voi conoscete la via. Abbiate fede; mi è stato dato ogni potere  in cielo e in terra” Essi si prostrarono e lo adorarono. Mentre Egli fu elevato al cielo una nube lo sottrasse al loro sguardo. Comparvero due angeli, in bianche vesti e dissero: “Perché state a guardare , è stato assunto fino al cielo. Ma tornerà un giorno”.  Se i nostri occhi della fantasia  e della fede   sapranno  “crearsi” lo scenario, sarà di grande gioia  ricordare e gustare  il glorioso avvenimento, che chiude la vicenda terrena di Gesù. La seconda  facciata è quella  liturgico-pastorale . Che cosa è oggi, per noi, l’Ascensione ?  E’ l’invito a non “restare ammirati spettatori”  ma sentirsi coinvolti come protagonisti delle vicende che hanno avuto inizio dopo l’Ascensione e che sono quelle della nostra vita oggi. Mentre Gesù sale al cielo sembra che lanci “una fune”, con la quale restare attaccati a Lui, saldamente:”Io vado e voi conoscete la via, anzi vi lascio “la guida” . E’ quella della testimonianza di quello che credete. Sentitevi portatori  del mio messaggio che dovrete annunziare al mondo. Siate fedeli all’insegnamento, voi che l’annunciate e gli altri che lo ascolteranno. Per voi tutti ( i presenti erano circa cinquecento)  incomincia una nuova realtà: battezzate ! e il battesimo deve diventare l’impegno essenziale del vostro essere  miei discepoli. Non dimenticate di osservare quello che vi ho comandato”. La liturgia ce lo ricorda: il nostro programma pastorale, deve trovare  in quello che Egli ci ha detto, il cardine più sicuro per coronare in cielo la nostra speranza.

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