1° Lettura- Filippo, con grande entusiasmo, predica il Vangelo, e le folle lo ascoltano con vivo interesse. La comunità, dunque, nasce dall’ascolto della Parola che è sempre al primo posto, nell’interesse e nel dovere dei cristiani. Essa apre l’intelligenza alla conoscenza della Verità che rende consapevoli della dignità cristiana e la conseguente responsabilità di un assiduo impegno esistenziale. 2 ° Lettura .- Si apre con una splendida espressione di S. Pietro che è una vera perla di bellezza letteraria, poetica, suggestiva: un traslato avvincente” rendere conto della speranza” Il cristiano vive di fede, e il frutto della fede è la speranza. Ma di questa occorre dare le prove, come “facendo i conti, sul tavolo della vita “. Quindi avere atteggiamento nuovo, franchi nella testimonianza, costanti nella osservanza dei doveri religiosi. Questo è il tipo” di conto” che si può rendere, per la speranza viva che sostiene i nostri cuori. 3 ° Lettura, il Vangelo – Gesù sa quanto difficile sarà il cammino della Chiesa; quanto dure saranno le sofferenze, le persecuzioni, o i fallimenti, e le delusioni. Per questo Egli promette e assicura : “il Padre vi manderà lo Spirito Paraclito”, il Difensore, l’Aiuto, l’Assistente, il Consigliere. E io sarò con voi; non vi lascerò orfani. Però, voi, se mi amate osservate i miei comandamenti. Solo così io saprò se mi amate. La nostra sensibilità ci consenta di scorgere la Voce di Dio nella liturgia e susciti nel nostro spirito un sincero desiderio di saperci “ rapportare “ a Cristo, per vivere “ la sua prossimità” a noi e godere del suo amore che spesso “ ignoriamo”, privandoci dei benefici che Egli accorda a “coloro che lo amano”.