In Italia, mai nessuno prima: sei scudetti di fila, il record firmato dai bianconeri. Le pagelle dei giocatori della Juventus
Calcio: Juve campione d’Italia, record sesto titolo di fila. La Juventus e’ campione d’Italia: ha battuto per 3 a 0 il Crotone nell’incontro casalingo allo Juventus Stadium. Ad andare in rete nel giorno dello scudetto sono stati Mandzukic, Dybala e Alex Sandro. Per il club bianconero e’ il sesto titolo consecutivo, record assoluto nel calcio italiano: tre scudetti con Antonio Conte e quindi altri tre con Massimiliano Allegri.
Queste le pagelle della Juventus campione d’Italia 2016/2017
BUFFON 9: A 39 anni suonati e’ ancora uno dei piu’ forti nel suo ruolo se non il migliore. E’ vero che la fase difensiva bianconera funziona a meraviglia e che davanti ha un muro a proteggerlo ma quando viene chiamato in causa si fa trovare sempre pronto. Se la squadra di Allegri anche quest’anno e’ quella che ha incassato meno gol, i meriti sono anche e soprattutto suoi. Leader eterno.
NETO 6.5: E’ il portiere della Coppa Italia ma ha trovato spazio anche in campionato quando Allegri ha voluto concedere un turno di riposo a Buffon. Secondo affidabile.
AUDERO SV
NETO 6.5: E’ il portiere della Coppa Italia ma ha trovato spazio anche in campionato quando Allegri ha voluto concedere un turno di riposo a Buffon. Secondo affidabile.
AUDERO SV
CHIELLINI 8: L’eta’ avanza ma il dottor Chiellini – ad aprile e’ arrivata la laurea in Business Administration – resta uno dei difensori piu’ “tosti” nel panorama italiano. A tre o a quattro, difficile, quasi impossibile rinunciare al centrale toscano che si toglie anche la soddisfazione della doppietta nel 4-1 alla Sampdoria.
BENATIA 6.5: Arrivato dal Bayern come prima alternativa alla BBC, l’ex romanista e’ frenato dai problemi fisici e a un certo punto della stagione viene scavalcato nelle gerarchie di Allegri anche da Rugani ma nelle occasioni in cui vede il campo non sfigura. Per lui anche una rete preziosa contro il Milan.
BENATIA 6.5: Arrivato dal Bayern come prima alternativa alla BBC, l’ex romanista e’ frenato dai problemi fisici e a un certo punto della stagione viene scavalcato nelle gerarchie di Allegri anche da Rugani ma nelle occasioni in cui vede il campo non sfigura. Per lui anche una rete preziosa contro il Milan.
ALEX SANDRO 8: Perche’ la nazionale brasiliana si ostini a ignorarlo e’ un mistero visto che non ha nulla da invidiare a Marcelo e Filipe Luis. Buon per la Juve, che se lo gode al 100%.
L’ex Porto, dopo un’ottima prima stagione, si migliora ancora, pedina imprescindibile in fase offensiva ma ormai maturo anche quando c’e’ da difendere.
BARZAGLI 7.5: Il passaggio dal 3-5-2 al 4-2-3-1 lo penalizza ma Barzaglione, nonostante le tante battaglie sulle spalle, e’ la solita garanzia. Allegri lo impiega pure da terzino destro e anche in quel ruolo dimostra di meritare fiducia piena.
BONUCCI 8.5: Guardiola e Conte hanno provato invano la scorsa estate a portarlo in Premier League, Bonucci e’ rimasto e la Juve lo ha gratificato col rinnovo: scelta giusta perche’ il centrale viterbese anche in questa stagione e’ stato decisivo, concedendosi il lusso di siglare anche gol pesanti (Napoli) o spettacolari (Genoa).
DANI ALVES 7.5: Nella prima parte di stagione e’ un corpo estraneo, in molti lo danno per finito e bocciano il suo arrivo. A complicare le cose anche una frattura al perone che lo tiene fuori per un paio di mesi. Ma quando torna, si rivede il Dani Alves di Barcellona e anche il cambio di modulo ne esalta le qualita’, soprattutto in Champions.
RUGANI 6.5: Trova piu’ spazio rispetto alla scorsa stagione, si fa preferire anche al piu’ quotato Benatia e conferma di essere sulla strada giusta per non far rimpiangere un giorno i tre mostri che ha davanti.
L’ex Porto, dopo un’ottima prima stagione, si migliora ancora, pedina imprescindibile in fase offensiva ma ormai maturo anche quando c’e’ da difendere.
BARZAGLI 7.5: Il passaggio dal 3-5-2 al 4-2-3-1 lo penalizza ma Barzaglione, nonostante le tante battaglie sulle spalle, e’ la solita garanzia. Allegri lo impiega pure da terzino destro e anche in quel ruolo dimostra di meritare fiducia piena.
BONUCCI 8.5: Guardiola e Conte hanno provato invano la scorsa estate a portarlo in Premier League, Bonucci e’ rimasto e la Juve lo ha gratificato col rinnovo: scelta giusta perche’ il centrale viterbese anche in questa stagione e’ stato decisivo, concedendosi il lusso di siglare anche gol pesanti (Napoli) o spettacolari (Genoa).
DANI ALVES 7.5: Nella prima parte di stagione e’ un corpo estraneo, in molti lo danno per finito e bocciano il suo arrivo. A complicare le cose anche una frattura al perone che lo tiene fuori per un paio di mesi. Ma quando torna, si rivede il Dani Alves di Barcellona e anche il cambio di modulo ne esalta le qualita’, soprattutto in Champions.
RUGANI 6.5: Trova piu’ spazio rispetto alla scorsa stagione, si fa preferire anche al piu’ quotato Benatia e conferma di essere sulla strada giusta per non far rimpiangere un giorno i tre mostri che ha davanti.
LICHTSTEINER 6.5: La scorsa estate sembrava dovesse andare via, la Juve lo ha trattenuto e ha fatto bene. L’esterno svizzero e’ un usato sicuro a cui e’ meglio non rinunciare e che si tratti di giocare sulla linea di difesa o quella di centrocampo, la risposta e’ sempre positiva.
PJANIC 7.5: All’inizio fatica a trovare la posizione giusta: Allegri lo prova regista, interno, trequartista. Poi, con l’approdo tattico al 4-2-3-1, il bosniaco trova la sua dimensione ideale e torna a disegnare calcio come faceva alla Roma. Rispetto ai trascorsi giallorossi, dimostra anche di essere prezioso in fase difensiva senza far mancare il suo apporto (5 gol) in attacco.
KHEDIRA 8.5: Si e’ lasciato i problemi fisici alle spalle e il fatto che sia stato uno dei calciatori piu’ impiegato da Allegri la dice lunga sulla sua importanza nello scacchiere bianconero. Intelligenza tattica fuori dal comune, il tedesco sa come pochi garantire equilibrio e rispetto al passato dimostra anche una certa confidenza col gol, chiedere alle difese di Fiorentina, Lazio e Napoli.
MARCHISIO 6: Rientrato dopo il lungo infortunio, ha faticato parecchio per ritrovare lo smalto dei bei tempi, finendo per diventare un panchinaro di lusso visto che nel nuovo modulo Allegri gli ha preferito Pjanic e Khedira. Ma il Principino e’ andato crescendo nel corso della stagione e in questa squadra ha ancora molto da dire.
PJANIC 7.5: All’inizio fatica a trovare la posizione giusta: Allegri lo prova regista, interno, trequartista. Poi, con l’approdo tattico al 4-2-3-1, il bosniaco trova la sua dimensione ideale e torna a disegnare calcio come faceva alla Roma. Rispetto ai trascorsi giallorossi, dimostra anche di essere prezioso in fase difensiva senza far mancare il suo apporto (5 gol) in attacco.
KHEDIRA 8.5: Si e’ lasciato i problemi fisici alle spalle e il fatto che sia stato uno dei calciatori piu’ impiegato da Allegri la dice lunga sulla sua importanza nello scacchiere bianconero. Intelligenza tattica fuori dal comune, il tedesco sa come pochi garantire equilibrio e rispetto al passato dimostra anche una certa confidenza col gol, chiedere alle difese di Fiorentina, Lazio e Napoli.
MARCHISIO 6: Rientrato dopo il lungo infortunio, ha faticato parecchio per ritrovare lo smalto dei bei tempi, finendo per diventare un panchinaro di lusso visto che nel nuovo modulo Allegri gli ha preferito Pjanic e Khedira. Ma il Principino e’ andato crescendo nel corso della stagione e in questa squadra ha ancora molto da dire.
ATTIELLO SV
LEMINA 6: Allegri gli da’ spesso fiducia e lui svolge sufficientemente bene il compitino, a volte giocando anche esterno a destra.
ASAMOAH 6: E’ la prima alternativa di Alex Sandro, tanto che Evra a gennaio preferisce fare le valigie. Non e’ quello delle prime stagioni in bianconero ma rinuncia alla Coppa d’Africa per il bene della causa juventina.
STURARO 6: Ci si aspettava il definitivo salto di qualita’ ma l’ex genoano non sempre convince. A differenza di Lemina, non si adatta benissimo al ruolo di esterno.
RINCON 6: Arriva a gennaio dal Genoa per colmare forse l’unica lacuna vera nella rosa di Allegri, che aveva bisogno di un centrocampista fisico. El General si gioca bene le sue carte e mette anche il suo timbro sullo scudetto.
MANDRAGORA SV
ASAMOAH 6: E’ la prima alternativa di Alex Sandro, tanto che Evra a gennaio preferisce fare le valigie. Non e’ quello delle prime stagioni in bianconero ma rinuncia alla Coppa d’Africa per il bene della causa juventina.
STURARO 6: Ci si aspettava il definitivo salto di qualita’ ma l’ex genoano non sempre convince. A differenza di Lemina, non si adatta benissimo al ruolo di esterno.
RINCON 6: Arriva a gennaio dal Genoa per colmare forse l’unica lacuna vera nella rosa di Allegri, che aveva bisogno di un centrocampista fisico. El General si gioca bene le sue carte e mette anche il suo timbro sullo scudetto.
MANDRAGORA SV
CUADRADO 7.5: A inizio stagione e’ la soluzione in corsa preferita da Allegri, poi il cambio di modulo ne fa un titolare fisso a destra dove con corsa, sacrificio e dribbling diventa la variabile impazzita che spesso fa la differenza. Avrebbe magari dovuto segnare qualche gol in piu’ ma le uniche due reti siglate, contro Inter e Sampdoria, sono comunque valse sei punti.
HIGUAIN 8.5: Mister 90 milioni risponde presente. Arriva dal Napoli con in dote il record di gol della passata stagione, segna subito all’esordio (2-1 alla Fiorentina) e ci mette poco a carburare. Firma in tutto 24 reti, decidendo gli scontri diretti dello Stadium contro Napoli e Roma e mostrando di saper essere anche un attaccante pronto al sacrificio.
MANDZUKIC 8: L’uomo bionico. Se Allegri vara il 4-2-3-1 il merito e’ soprattutto del croato che davanti alla prospettiva di un ruolo da vice-Higuain e tanta panchina accetta la veste di esterno sinistro a tutto campo. Idolo dei tifosi per la sua voglia di lottare su ogni pallone, offre anche gol e assist.
PJACA 5.5: Stella emersa allo scorso Europeo e pagato 23 milioni alla Dinamo Zagabria, il giovane attaccante croato e’ la delusione della stagione, colpa di un paio di brutti infortuni che ne hanno limitato l’impiego. Ma anche quando e’ andato in campo, non e’ sempre riuscito a far vedere le sue grandi doti tecniche.
DYBALA 8.5: L’anno della consacrazione. Protagonista assoluto nello scudetto dello scorso anno, il giovane fuoriclasse argentino si conferma. Meno gol ma giocate da fenomeno, con Pjanic e Higuain illumina la manovra bianconera tanto che, durante i due mesi di stop per infortunio, la Juve soffre parecchio la sua assenza. Ormai giocatore a tutto campo, la Joya ha sempre piu’ un futuro da predestinato.
MANDZUKIC 8: L’uomo bionico. Se Allegri vara il 4-2-3-1 il merito e’ soprattutto del croato che davanti alla prospettiva di un ruolo da vice-Higuain e tanta panchina accetta la veste di esterno sinistro a tutto campo. Idolo dei tifosi per la sua voglia di lottare su ogni pallone, offre anche gol e assist.
PJACA 5.5: Stella emersa allo scorso Europeo e pagato 23 milioni alla Dinamo Zagabria, il giovane attaccante croato e’ la delusione della stagione, colpa di un paio di brutti infortuni che ne hanno limitato l’impiego. Ma anche quando e’ andato in campo, non e’ sempre riuscito a far vedere le sue grandi doti tecniche.
DYBALA 8.5: L’anno della consacrazione. Protagonista assoluto nello scudetto dello scorso anno, il giovane fuoriclasse argentino si conferma. Meno gol ma giocate da fenomeno, con Pjanic e Higuain illumina la manovra bianconera tanto che, durante i due mesi di stop per infortunio, la Juve soffre parecchio la sua assenza. Ormai giocatore a tutto campo, la Joya ha sempre piu’ un futuro da predestinato.