Niente conferenza stampa finale per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e per la cancelliera tedesca Angela Merkel. Secondo quanto si apprende, terminati i lavori del G7, Trump lascera’ Taormina in elicottero diretto alla base di Sigonella, dove prima di partire parlera’ ai militari americani. Merkel, invece, avra’ solo un breve colloquio con i giornalisti tedeschi, ma non con la stampa internazionale.
Donald Trump – sempre piu’ incalzato dal Russiagate in patria – lascerà Taormina al termine dei lavori del G7 senza tenere la consueta conferenza stampa. E’ quanto emerge dal programma della giornata del presidente americano diffuso dalla Casa Bianca. Dopo il pranzo di lavoro con gli altri leader, Trump nel pomeriggio si rechera’ subito alla base di Sigonella dove parlera’ alle truppe Usa. Poi l’imbarco sull’Air Force One che lo riportera’ con la first lady Melania a Washington. Fino all’ultimo momento e’ stato incerto lo svolgimento o meno di una conferenza stampa di Trump, che ora sembra definitivamente escluso dal programma diffuso dalla Casa Bianca. Ma gia’ nella giornata di ieri si era capito che le chance erano quasi nulle. Soprattutto dopo le rivelazioni delle ultime ore di Washington Post e New York Times che sembrerebbero aggravare la posizione del genero del presidente, Jared Kushner, nella vicenda del Russiagate. E Trump non vuole chiudere il suo primo lungo viaggio all’estero con un incontro con i giornalisti che potrebbe metterlo in serio imbarazzo davanti al mondo intero.
Anche la cancelliera Angela Merkel rinuncia alla conferenza stampa finale della delegazione tedesca al G7. La Merkel avrà solo un breve colloquio con i giornalisti tedeschi, non con la stampa internazionale. Come nel caso di Trump, a Taormina si rincorrono ipotesi per spiegare la decisione di cancellare la conferenza stampa: ieri i due leader hanno avuto una discussione, definita “vivace e franca” dalla Merkel, senza replicare frontalmente alle accuse di Trump alle pratiche commerciali tedesche.
Intanto, dopo aver accolto i leader di cinque paesi africani all’hotel San Domenico, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha dato il via al secondo giorno di lavori del Vertice di Taormina del G7, allargato ai leader di Tunisia, Nigeria, Niger, Etiopia e Kenia. Partecipano anche il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, i rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde, della Banca Mondiale Jim Yong Kim e dell’Ocse Angel Gurria. “Un benvenuto ai componenti del G7, ai leader e le organizzazioni che partecipano a questa seduta ‘outreach’. Quest’anno abbiamo messo al centro di questa sessione i rapporti con l’Africa”. Lo ha detto il premier Paolo Gentiloni aprendo i lavori della seconda giornata del vertice di Taormina accogliendo, oltre ai sette leader ed i vertici Ue, anche i leader di Etiopia, Kenya, Niger, Nigeria e Tunisia e i rappresentanti di Unione Africana, Banca Mondiale, Ocse, Onu, Fmi e Banca africana per gli investimenti.
“Taormina e la Sicilia – ha ricordato Gentiloni in apertura – dicono quanto è importante per noi il rapporto con l’Africa, ci troviamo nel cuore del Mediterraneo e oggi la discussione con l’Africa si concentra sull’esigenza di partnership a tutto campo tra G7, organismi internazionali e paesi africani con l’obiettivo d’innovazione e sviluppo del capitale umano. Credo sia importante – ha aggiunto Gentiloni – anche ricordare che il prossimo G20, che la Germania ospiterà, avrà una linea di continuità con oggi, dedicando un’attenzione particolare all’Africa e in particola all’attrazione degli investimenti in Africa. L’agenda 2063 per l’Africa rappresenta un capitolo fondamentale per il continente. Il premier ha quindi chiesto di aprire la discussione a due interventi, quello del presidente della Guinea, che è anche presidente di turno dell’Unione africana, Alpha Condé, e al segretario generale dell’Onu, Guterres.