Salute

“Fumo, alcol, droga: No Grazie”. La Polizia di Stato incontra 120 alunni delle terze classi della scuola media Rosso di San Secondo di Caltanissetta.

Redazione

“Fumo, alcol, droga: No Grazie”. La Polizia di Stato incontra 120 alunni delle terze classi della scuola media Rosso di San Secondo di Caltanissetta.

Sab, 27/05/2017 - 12:49

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Il progetto di prevenzione contro le dipendenze da fumo, alcool e droghe rivolto agli adolescenti è stato affrontato dal punto di vista medico-scientifico e dal punto di vista legale.

Fumo, consumo di droghe e abuso di alcool sin dall’adolescenza, anche per via delle numerose social mode e sfide cui sono chiamati a partecipare gli adolescenti che frequentano il web. Sono questi i diversi aspetti al centro dell’incontro conclusivo di questa mattina tenuto dalla Polizia di Stato alla scuola media Rosso di San Secondo di Caltanissetta,Fumo, consumo di droghe e abuso di alcool sin dall’adolescenza, anche per via delle numerose social mode e sfide cui sono chiamati a partecipare gli adolescenti che frequentano il web. Sono questi i diversi aspetti al centro dell’incontro conclusivo di questa mattina tenuto dalla Polizia di Stato alla scuola media Rosso di San Secondo di Caltanissetta, che s’inserisce nel progetto educativo organizzato dalla dirigente scolastica Bernardina Ginevra e che è stato curato dall’insegnante referente Alessia Giamporcaro. Circa 120 i ragazzi che hanno assistito alla conferenza che ha avuto lo scopo di sensibilizzarli ai fenomeni sociali e criminali che li vedono come potenziali vittime. Dopo la presentazione dell’iniziativa agli alunni da parte del dirigente scolastico, i rappresentanti della Polizia di Stato, il medico capo Salvatore Di Benedetto, dirigente dell’ufficio sanitario e l’ispettore superiore Salvatore Falzone, dell’ufficio stampa della Questura di Caltanissetta, hanno affrontato l’argomento dipendenze dal punto di vista medico-scientifico e in termini legali. In particolare il dr Di Benedetto ha spiegato che il consumo di droghe e alcol tra i giovani comporta gravi implicazioni non solo nell’ambito sanitario ma anche in quello psico-sociale, data la facilità di associazione con altri comportamenti a rischio, assenze e riduzione delle prestazioni scolastiche, sviluppo di aggressività e violenza, oltre alle possibili influenze negative sulle abilità sociali e sullo sviluppo cognitivo ed emotivo. Inoltre le intossicazioni estreme possono condurre ad alcol dipendenza e tossicodipendenza. L’ispettore Falzone, oltre ad illustrare le norme delle varie leggi che fanno divieto di somministrare e vendere bevande alcoliche e tabacchi ai minori di anni 18, le norme del codice penale, del codice della strada e del testo unico sulla droga, che disciplinano la normativa penale e amministrativa sugli stupefacenti, ha affrontato l’argomento delle numerose social mode e sfide che spopolano nel web, quali i “drinking game”, che inducono a bere ingenti quantità di alcol in pochissimo tempo e nei luoghi o posizioni più improbabili. Tra tali pratiche, che rientrano nel così detto “sballo da esibizione”, il “binge drinking”, dove i giovani sfoggiano vere e proprie maratone di ‘imprese’ etiliche. Una tendenza questa pericolosissima che ha già fatto vittime anche nel nostro Paese. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza su 7.000 adolescenti intervistati, circa il 18% ha partecipato e il 50% è stato nominato, ossia è stato chiamato a partecipare, a una di queste mode social a catena.

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