‘Eni punta a trasformare la Raffineria di Gela in uno dei siti industriali green piu’ importanti d’Italia”, ha detto Luigi Ciarrocchi, responsabile Eni per il programma Gela.
GELA – Gela avra’ delle piu’ grandi raffinerie verdi al mondo. Il nuovo impianto, che andra’ in produzione entro il primo semestre del 2018, avra’ una capacita’ di lavorazione di 720 mila tonnellate annue. Lavorera’ non solo olio di palma, ma – dal secondo anno – anche scarti di rifiuti organici. Lo ha annunciato Luigi Ciarrocchi, responsabile del progetto Gela di Eni, in occasione della conferenza stampa di presentazione del workshop internazionale che per due giorni concentrera’ a Gela studiosi, economisti, imprese che operano nel mondo della bioeconomia. La citta’ siciliana diventera’, nei progetti del gruppo, un modello di economia circolare.
Da oggi e fino a sabato si terra’ intanto il workshop promosso dall’Unitelma Sapienza e dal Comune di Gela che vedra’ alternarsi tra gli altri il presidente dello Svimez, Adriano Giannola, Cecilia Giardi di Novamont, Carlo Perego di Eni, Sandro Cobror di Mossi & Ghisolfi, oltre che studiosi ed economisti come James Clark dell’Universita’ di York e Apostolis Koutinas dell’Universita’ di Atene.
La bioraffinazione al centro del dibattito scientifico e della ricerca per tre giorni a Gela. La cittadina da oggi, giovedì 25 maggio, al 27 maggio è sede del convegno internazionale “An International Workshop on the future of Biorefineries in Europe”. Promosso da Comune di Gela, Unitelma-Sapienza Universita’ di Roma ed Eni, il workshop approfondira’, alla presenza di istituzioni ed esperti internazionali, il tema della bioeconomia e in particolare il ruolo delle bioraffinerie, ponendo Gela al centro del dibattito scientifico sul futuro della raffinazione. Nell’attuale contesto la riconversione di alcuni impianti e’ diventata una priorita’ strategica oltre che una necessita’. Questo e’ il caso della Raffineria di Gela che ha avviato la conversione del sito in bioraffineria, secondo caso in Italia dopo Venezia. Il workshop si apre oggi al Teatro Eschilo e avra’ tra i suoi momenti piu’ importanti quello del giorno successivo, presso la sede Eni Mediterranea Idrocarburi, con una tavola rotonda alla quale parteciperanno protagonisti economici e istituzioni locali, nazionali ed europei. La tre giorni si svolge proprio a Gela perche’ la Raffineria, da qualche anno, dopo aver subito perdite per 2 miliardi di euro dal 2009 al 2014, ha avviato un processo di riconversione per farne un sito ecocompatibile.
‘Eni punta a trasformare la Raffineria di Gela in uno dei siti industriali green piu’ importanti d’Italia”, ha detto Luigi Ciarrocchi, responsabile Eni per il programma Gela. “Gela per noi – ha aggiunto – rappresenta il futuro, un futuro basato sulla sostenibilita’. Abbiamo speso piu’ di 470 milioni di euro, sui 2 miliardi e 200 milioni previsti nel protocollo siglato per il rilancio delle attivita’ economiche e per la riqualifica del territorio. Inoltre, Gela sta diventando un laboratorio di sperimentazione di tecnologie innovative nel campo ambientale e delle rinnovabili attraverso la realizzazione di un impianto pilota in grado di trasformare i rifiuti organici in bio olio e di un sistema innovativo di pannelli fotovoltaici a concentrazione solare sviluppato da MIT di Boston. La bioraffineria, una delle poche al mondo, sara’ in grado di trattare progressivamente quantita’ elevate oli fritti esausti, grassi animali e sottoprodotti dell’olio di palma che oggi sono dei rifiuti e che domani diventeranno delle materie prime da utilizzare per la produzione di bio carburanti”.
Il sindaco Domenico Messinese, ha sottolineato che “il futuro di Gela lo stiamo tracciando in questi anni andando a sviluppare tutto cio’ che il nostro territorio ci permette di sviluppare. Uno di questi e’ nell’ambito energetico puntando sui biocarburanti”. Alla presentazione della tre giorni, sono intervenuti anche il presidente della Raffineria di Gela Maurizio Mazzei e l’amministratore delegato Alfredo Barbaro.