Caltanissetta, corso Vittorio Emanuele: dopo 50 anni “sparisce” il chiosco
CALTANISSETTA – Dopo più di 50 anni sparisce il chiosco di Corso Vittorio Emanuele al suo posto una piazzetta prevista da un progetto di riqualificazione.
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tutto deciso dall'alto mentre si amministrano le cose che interessano dal basso che finanzia con le tasse.
Come si chiama questa democrazia?
interevento inutile , in altre città li realizzanoe qui li abbattono.145 mila euro appizzati, ma perchè non pensa a sistemare il milione di buche della città e i marciapiedi a rischio spaccacaviglie. anzichè rottamare il chiosco rottamate sindaco e assessore.
Può un semplice chiosco conservare ed esprimere il valore di una memoria collettiva? A quanto pare no. L'improvvida decisione di sopprimerlo per lasciar posto a nuove forme di "valorizzazione" che si vorrebbero più funzionali, farà sì che la nascente piazzetta rimanga uno spazio anonimo nel tempo, luogo svuotato di ricordo e di riferimento.
La città in cui 60 anni fa ho vissuto una felice infanzia, continua a vari livelli a trasformare forme di memoria pubblica in un progressivo disincantamento e ipertrofia del ricordo. La memoria non è soltanto legata alle gesta dei grandi eroi od alla storia di esemplari martiri. La memoria si condensa anche nella piccola geografia urbana che andrebbe, essa si, difesa e valorizzata.
Sembra avanzare purtroppo l'adesione ad una magra immaginazione di progettisti che rincorrono per lo più solo a piazzette e rotatorie, quando invece si potrebbe riconvertire anche un vecchio chiosco in un slow food, in un P.I.T. (Punto d'Informazione Turistica), in una vetrina delle eccellenze nissene, in un bici-point...
Diciamo allora che di fronte a questa resa culturale capace di rispondere soltanto alle sirene delle sollecitazioni del presente che non conserva il passato, ci rimane la consolazione e la testimonianza di qualche rara cartolina in bianco e nero...
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tutto deciso dall'alto mentre si amministrano le cose che interessano dal basso che finanzia con le tasse.
Come si chiama questa democrazia?
interevento inutile , in altre città li realizzanoe qui li abbattono.145 mila euro appizzati, ma perchè non pensa a sistemare il milione di buche della città e i marciapiedi a rischio spaccacaviglie. anzichè rottamare il chiosco rottamate sindaco e assessore.
Può un semplice chiosco conservare ed esprimere il valore di una memoria collettiva? A quanto pare no. L'improvvida decisione di sopprimerlo per lasciar posto a nuove forme di "valorizzazione" che si vorrebbero più funzionali, farà sì che la nascente piazzetta rimanga uno spazio anonimo nel tempo, luogo svuotato di ricordo e di riferimento.
La città in cui 60 anni fa ho vissuto una felice infanzia, continua a vari livelli a trasformare forme di memoria pubblica in un progressivo disincantamento e ipertrofia del ricordo. La memoria non è soltanto legata alle gesta dei grandi eroi od alla storia di esemplari martiri. La memoria si condensa anche nella piccola geografia urbana che andrebbe, essa si, difesa e valorizzata.
Sembra avanzare purtroppo l'adesione ad una magra immaginazione di progettisti che rincorrono per lo più solo a piazzette e rotatorie, quando invece si potrebbe riconvertire anche un vecchio chiosco in un slow food, in un P.I.T. (Punto d'Informazione Turistica), in una vetrina delle eccellenze nissene, in un bici-point...
Diciamo allora che di fronte a questa resa culturale capace di rispondere soltanto alle sirene delle sollecitazioni del presente che non conserva il passato, ci rimane la consolazione e la testimonianza di qualche rara cartolina in bianco e nero...